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Cronaca
07.11.2024 - 10:29
Le condizioni del bambino di cinque mesi, vittima delle sevizie da parte del padre, stanno migliorando, ma i medici temono che alcuni danni siano permanenti. Nonostante il timore che le ferite possano risultare irreversibili, il piccolo ha mostrato segnali di ripresa, come rispondere agli stimoli e sorridere. Tuttavia, sarà necessario un ulteriore accertamento medico-legale per valutare l’entità delle lesioni.
Il padre, un giovane di 22 anni residente a Camisano Vicentino, è stato arrestato lo scorso 31 ottobre. Secondo le indagini, l’uomo avrebbe maltrattato il figlio, probabilmente per creare lesioni permanenti che potessero giustificare una richiesta di risarcimento nei confronti dell’ospedale di Padova, dove il bambino era ricoverato. Il ragazzo, infatti, avrebbe cercato di simulare un caso di malasanità, accusando i medici di non aver curato correttamente il bambino, con l’obiettivo di ottenere risarcimenti economici e un sussidio di invalidità per il figlio.
Le aggressioni sarebbero iniziate tra luglio e agosto, quando il bambino, dopo una grave crisi respiratoria, era stato portato prima all’ospedale di Vicenza e successivamente a Padova. Nonostante il ricovero, la sua condizione continuava a peggiorare, alternando brevi momenti di stabilità a crisi respiratorie sempre più gravi e inspiegabili. Le indagini hanno svelato che, durante gli orari delle visite, quando il padre era solo con il piccolo, questo subiva violenze che causavano non solo crisi respiratorie, ma anche gravi lesioni interne e amputazioni. Le telecamere e le testimonianze del personale ospedaliero hanno rivelato il ruolo del padre nel provocare questi danni.
Secondo le ipotesi degli inquirenti, l’uomo non intendeva uccidere il figlio, ma agiva con l’unico scopo di ottenere denaro. Le lesioni che cercava di infliggere al bambino avevano come obiettivo quello di attribuire la colpa del suo stato di salute ai medici, per poter ottenere un risarcimento economico e un sussidio di invalidità. L’arresto in flagranza di reato è stato eseguito grazie all’intervento tempestivo dei medici, che, accortisi delle violenze, hanno chiamato la polizia.
Attualmente, l'uomo si trova in carcere, e la perizia medico-legale sarà fondamentale per chiarire la storia clinica del bambino e determinare l’effettiva entità dei danni riportati.
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