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Cronaca
15.04.2025 - 10:55
Matteo Salvini
Un caso a Villorba, in provincia di Treviso, potrebbe segnare un punto di svolta nel dibattito nazionale sulla sicurezza stradale e la gestione delle sanzioni legate all'uso di droghe. Un 35enne del posto si è visto sospendere la patente per un anno, nonostante non fosse responsabile dell'incidente in cui è rimasto coinvolto. La ragione? La positività al test antidroga per tracce di cannabis nel suo organismo, assunta tre giorni prima, quando il giovane aveva fumato uno spinello.
L'incidente, avvenuto a causa di una mancata precedenza da parte di un altro veicolo, non ha visto il 35enne come responsabile. Tuttavia, la legge sulla sicurezza stradale, recentemente approvata dal Parlamento, impone pene severe per chi risulti positivo a sostanze stupefacenti, anche se l'assunzione risale a giorni prima.
La nuova normativa, promossa dal ministro Matteo Salvini, mira a ridurre gli incidenti legati all'uso di droghe, ma il caso di Villorba ha messo in evidenza alcune problematiche legate alla sua applicazione. In questo caso, infatti, non è stato provato che il conducente fosse effettivamente alterato al momento dell'incidente, sollevando dubbi sull'efficacia e sull'equità di una legge che sanziona la sola presenza di sostanze nel corpo, indipendentemente dall'effetto che esse abbiano sullo stato di guida.
Rappresentato dall'avvocato Fabio Amadio, l'uomo ha deciso di contestare la decisione, presentando un'eccezione di incostituzionalità alla Corte Costituzionale. La sua difesa si fonda sull'argomento che la presenza di tracce di droga nel corpo non debba essere considerata automaticamente come segno di alterazione e quindi di pericolo per la sicurezza stradale.
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