Omicidio Rotaru, l’ex marito Erik Zorzi si difende in aula: «Volevo un ultimo rapporto con lei»

Nel processo a Padova, Zorzi racconta la notte del 2 agosto 2023

Stefano Gabbiano

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07.05.2025 - 08:27

Omicidio Rotaru, l’ex marito Erik Zorzi si difende in aula: «Volevo un ultimo rapporto con lei»

Nicoleta Rotaru

Martedì 6 maggio, per la prima volta davanti al Tribunale di Padova, Erik Zorzi, 42 anni, ha risposto alle domande sull’omicidio dell’ex moglie Nicoleta Rotaru, 37 anni, trovata senza vita nella loro casa di Abano Terme il 2 agosto 2023. L’uomo è accusato di aver ucciso la donna e di aver inscenato un finto suicidio, mentre continuavano a convivere con le loro due figlie di 9 e 12 anni. L’interrogatorio, voluto dalla giudice Domenica Gambardella nonostante la richiesta di rinvio dell’avvocato difensore Cesare Vanzetti, ha rivelato dettagli agghiaccianti. Zorzi ha ammesso di aver nascosto un registratore nell’auto di Nicoleta per monitorare i suoi spostamenti, scoprendo così che la donna, dopo la separazione avvenuta a gennaio 2023, cercava di allontanarlo dalla casa familiare. In aula è stato fatto ascoltare un audio, registrato all’insaputa di Zorzi da Nicoleta, che documenta gli ultimi momenti di vita della donna. Si sentono le urla di lei, le offese di lui e infine i rantoli che accompagnano la sua agonia. Zorzi ha spiegato quei suoni dicendo che avrebbe voluto avere un ultimo rapporto sessuale con la donna. Il momento più sconvolgente è arrivato quando, senza essere sollecitato, Zorzi ha dichiarato di ricordare un particolare suono quando Nicoleta aveva la bocca sul suo avambraccio, tentando di morderlo. Questa affermazione ha creato un brusio in aula e ha lasciato tutti in attesa della prossima udienza fissata per il 22 maggio, quando l’imputato sarà nuovamente ascoltato. La vicenda, che ha sconvolto la comunità di Abano Terme, prosegue ora nel processo che sta cercando di fare luce su una tragedia familiare di inaudita violenza.

Martedì 6 maggio, per la prima volta davanti al Tribunale di Padova, Erik Zorzi, 42 anni, ha risposto alle domande sull’omicidio dell’ex moglie Nicoleta Rotaru, 37 anni, trovata senza vita nella loro casa di Abano Terme il 2 agosto 2023. L’uomo è accusato di aver ucciso la donna e di aver inscenato un finto suicidio, mentre continuavano a convivere con le loro due figlie di 9 e 12 anni.

L’interrogatorio, voluto dalla giudice Domenica Gambardella nonostante la richiesta di rinvio dell’avvocato difensore Cesare Vanzetti, ha rivelato dettagli agghiaccianti. Zorzi ha ammesso di aver nascosto un registratore nell’auto di Nicoleta per monitorare i suoi spostamenti, scoprendo così che la donna, dopo la separazione avvenuta a gennaio 2023, cercava di allontanarlo dalla casa familiare.

In aula è stato fatto ascoltare un audio, registrato all’insaputa di Zorzi da Nicoleta, che documenta gli ultimi momenti di vita della donna. Si sentono le urla di lei, le offese di lui e infine i rantoli che accompagnano la sua agonia. Zorzi ha spiegato quei suoni dicendo che avrebbe voluto avere un ultimo rapporto sessuale con la donna.

Il momento più sconvolgente è arrivato quando, senza essere sollecitato, Zorzi ha dichiarato di ricordare un particolare suono quando Nicoleta aveva la bocca sul suo avambraccio, tentando di morderlo. Questa affermazione ha creato un brusio in aula e ha lasciato tutti in attesa della prossima udienza fissata per il 22 maggio, quando l’imputato sarà nuovamente ascoltato.

La vicenda, che ha sconvolto la comunità di Abano Terme, prosegue ora nel processo che sta cercando di fare luce su una tragedia familiare di inaudita violenza.