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Cronaca
08.07.2025 - 12:00
Foto di repertorio
Quasi un milione di euro di fondi pubblici PNRR destinati alla transizione ecologica stava per finire nelle mani di un gruppo di imprenditori e professionisti trevigiani. A bloccare l’ingente tentativo di truffa sono stati i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Treviso, coadiuvati dai colleghi di Bologna e Venezia, in un’operazione investigativa battezzata “Pressa Gonfiata” e coordinata dalla Procura della Repubblica di Treviso.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i quattro indagati avrebbero architettato un sistema fraudolento per gonfiare artificialmente il valore di un macchinario industriale, rivenduto da un’azienda all’altra a un prezzo oltre venti volte superiore a quello di acquisto. L’obiettivo: ottenere il massimo del contributo erogabile dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Missione 2 “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, per un totale richiesto di 990.000 euro.
La macchina, acquistata da una ditta terza per poco più di 60 mila euro, è stata successivamente venduta tra società riconducibili agli indagati per 1,8 milioni di euro, una cifra gonfiata ad arte con lo scopo di ottenere indebitamente il finanziamento pubblico. Il profitto illecito stimato avrebbe superato i 930.000 euro.
Grazie al lavoro di monitoraggio e controllo da parte del Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica, specializzato nella vigilanza sui fondi PNRR, l’intera operazione è stata fermata in tempo, prima che il denaro fosse effettivamente erogato.
Durante le perquisizioni – avvenute a fine giugno – i militari hanno sequestrato documentazione utile alle indagini, sia presso le sedi aziendali coinvolte sia nei domicili degli indagati, distribuiti tra le province di Treviso, Venezia e Modena.
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