Ucciso a 23 anni con una coltellata: una comunità sgomenta

Aveva 23 anni e si chiamava Amine Gara. Di origini tunisine, era arrivato a Rovigo con la speranza di costruirsi una vita come tanti giovani della sua età. Sabato sera, invece, la sua vita è stata spezzata da una brutale aggressione. Un gesto improvviso, violento, senza senso. Ora la città si interroga, piange e ha paura.

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Amine era un volto noto in città, un ragazzo tranquillo e timido, secondo le testimonianze chi lo conosceva. Sulla pagina Facebook "Sei di Rovigo se...", M.G. ha deciso di raccontare la propria esperienza col giovane, la cui scomparsa le ha riempito il cuore di rabbia e paura.

“Era educato, silenzioso. Provava persino imbarazzo a salutarti,” racconta la donna, che con Amine aveva condiviso piccoli frammenti di quotidianità. “Una volta mi ha aiutata a portare la spesa fino a casa, senza dire una parola di troppo. Mi salutava sempre con un sorriso timido, gentile, rispettoso. Non mi ha mai importunata, mai mancato di rispetto.”

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Nessun segnale, nulla che potesse far presagire un epilogo tanto tragico. Solo il dolore di una notizia che arriva come un pugno allo stomaco: “E ora leggo che è lui il ragazzo morto. Amine Gara… Accoltellato. Come se la vita valesse niente.”

Le indagini procedono, ma ormai per Amine è tardi. “Questo fa male. Fa paura. Fa rabbia. Rovigo non può diventare un posto dove si muore così. Non è giusto. Non per lui. Non per nessuno.”