Minacce alla sindaca di Rubano: “Non ho paura, ma non tacerò”

Chiara Buson denuncia pubblicamente insulti e intimidazioni

Stefano Gabbiano

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23.07.2025 - 09:36

Minacce alla sindaca di Rubano: “Non ho paura, ma non tacerò”

“Non resterò in silenzio”: con queste parole la sindaca di Rubano, Chiara Buson, ha scelto di rendere pubbliche le gravi minacce ricevute, denunciando un episodio che ha superato ogni limite di civiltà. È la seconda volta da quando è in carica che subisce intimidazioni, ma la prima in cui – come spiega – si sente costretta a parlarne apertamente.  A motivare la decisione della sindaca è la circolazione di ricostruzioni errate e la necessità di contrastare ogni forma di violenza verbale e psicologica. “Mi è stato detto che riceverò una visita armata. Mi hanno augurato di essere violentata, e lo stesso è stato detto a mia madre e alla mia segretaria”, ha scritto in un messaggio diffuso sui social. Parole pesanti, che hanno spinto Buson a sporgere denuncia e consegnare alle forze dell’ordine la registrazione dell’accaduto.  “Non ho paura – ha proseguito – ma provo una tristezza profonda per chi si abbandona a tanto odio. Mi difendo, e lo faccio anche per chi ogni giorno subisce minacce, per chi non ha voce”. Una presa di posizione forte, accompagnata da un chiaro messaggio contro ogni forma di sopruso: “Chi pensa di potersi imporre con la forza o con il denaro, sappia che non taceremo più”.  La sindaca ha inoltre chiarito che non intende permettere che il fatto venga sminuito o distorto: “La verità è documentata, e questa volta ha una voce registrata”. Il suo appello finale è diretto e potente: “La violenza non può più essere tollerata. Né con me, né con nessun altro”.

“Non resterò in silenzio”: con queste parole la sindaca di Rubano, Chiara Buson, ha scelto di rendere pubbliche le gravi minacce ricevute, denunciando un episodio che ha superato ogni limite di civiltà. È la seconda volta da quando è in carica che subisce intimidazioni, ma la prima in cui – come spiega – si sente costretta a parlarne apertamente.

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A motivare la decisione della sindaca è la circolazione di ricostruzioni errate e la necessità di contrastare ogni forma di violenza verbale e psicologica. “Mi è stato detto che riceverò una visita armata. Mi hanno augurato di essere violentata, e lo stesso è stato detto a mia madre e alla mia segretaria”, ha scritto in un messaggio diffuso sui social. Parole pesanti, che hanno spinto Buson a sporgere denuncia e consegnare alle forze dell’ordine la registrazione dell’accaduto.

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“Non ho paura – ha proseguito – ma provo una tristezza profonda per chi si abbandona a tanto odio. Mi difendo, e lo faccio anche per chi ogni giorno subisce minacce, per chi non ha voce”. Una presa di posizione forte, accompagnata da un chiaro messaggio contro ogni forma di sopruso: “Chi pensa di potersi imporre con la forza o con il denaro, sappia che non taceremo più”.

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La sindaca ha inoltre chiarito che non intende permettere che il fatto venga sminuito o distorto: “La verità è documentata, e questa volta ha una voce registrata”. Il suo appello finale è diretto e potente: “La violenza non può più essere tollerata. Né con me, né con nessun altro”.