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Cronaca

Tragedia nel veronese, Giordani: «Un atto criminale disumano, Padova piange i suoi carabinieri»

Il sindaco di Padova esprime cordoglio e vicinanza all’Arma dopo l’attentato di Castel d’Azzano

Giordani difende l’Arcella: "Sì alla sicurezza, no alla zona rossa imposta da Roma"

Sergio Giordani

«Un atto di indicibile efferatezza criminale», così il sindaco di Padova, Sergio Giordani, ha definito l’esplosione che domenica ha tolto la vita a tre carabinieri, tra cui due in servizio nel Comando Provinciale di Padova, durante un’operazione di sgombero in un casolare a Castel d’Azzano, nel veronese.

Di seguito, le sue dichiarazioni testuali:

"Sconcerto, dolore, lutto. L’atto di indicibile efferatezza criminale che ha assassinato 3 Carabinieri, anche residenti o operanti nella nostra provincia di Padova mi lascia senza parole. La mia più forte vicinanza va all’arma dei Carabinieri e alle famiglie dei militari uccisi. Ora serve giustizia".

I militari uccisi

Le vittime sono il Brigadiere Capo Valerio Daprà e il Carabiniere Scelto Davide Bernardello, entrambi parte del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Padova, e il Luogotenente Marco Piffari, comandante della Squadra Operativa di Supporto del Battaglione Mobile di Mestre. I tre stavano partecipando a un intervento in un casolare occupato quando uno degli individui presenti ha fatto esplodere un ordigno artigianale, causando il crollo dell’edificio e la morte immediata dei militari.

La città si prepara ora a giorni di lutto e commemorazione, mentre le indagini sull’autore dell’attentato sono in corso. Resta la ferita aperta di un episodio che, come sottolineato dal primo cittadino, «richiede giustizia, ma anche memoria e riconoscenza».

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