Castelfranco Veneto, quattro furgoni bruciati in sei giorni: indagini per incendio doloso

La ditta Dinamika & Edilizia Generale presa di mira: i vigili del fuoco hanno spento le fiamme e i carabinieri analizzano telecamere e movimenti sospetti dei residenti

Alessia Scarpa

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24.11.2025 - 11:15

Castelfranco Veneto, quattro furgoni bruciati in sei giorni: indagini per incendio doloso

Immagine di repertorio

Un’incubo senza fine per la ditta Dinamika & Edilizia Generale, con sede in Borgo Montegrappa. In appena sei giorni, quattro dei suoi furgoni sono stati distrutti dalle fiamme: due lunedì 17 novembre e altri due domenica 23 novembre, sempre nei pressi dei garage della palazzina che ospita l’azienda e dove vivono alcuni residenti, ora preoccupati per la loro sicurezza. Domenica sera, i vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente per spegnere l’incendio. I primi accertamenti non avevano evidenziato cause certe, lasciando aperta l’ipotesi di un cortocircuito o di un atto doloso. Con il secondo episodio, però, l’ipotesi dolosa sembra ormai confermata. Il titolare, ascoltato dai carabinieri, non risulta aver ricevuto minacce particolari prima degli incendi. Le indagini si concentrano su movimenti sospetti osservati dai residenti in un appartamento al primo piano della palazzina, formalmente sfitto. Le telecamere della zona sono al vaglio degli investigatori nella speranza di identificare i responsabili.

Un’incubo senza fine per la ditta Dinamika & Edilizia Generale, con sede in Borgo Montegrappa. In appena sei giorni, quattro dei suoi furgoni sono stati distrutti dalle fiamme: due lunedì 17 novembre e altri due domenica 23 novembre, sempre nei pressi dei garage della palazzina che ospita l’azienda e dove vivono alcuni residenti, ora preoccupati per la loro sicurezza.

Domenica sera, i vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente per spegnere l’incendio. I primi accertamenti non avevano evidenziato cause certe, lasciando aperta l’ipotesi di un cortocircuito o di un atto doloso. Con il secondo episodio, però, l’ipotesi dolosa sembra ormai confermata.

Il titolare, ascoltato dai carabinieri, non risulta aver ricevuto minacce particolari prima degli incendi. Le indagini si concentrano su movimenti sospetti osservati dai residenti in un appartamento al primo piano della palazzina, formalmente sfitto. Le telecamere della zona sono al vaglio degli investigatori nella speranza di identificare i responsabili.