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Treviso, Claudio Borgia (FdI): “Nuova visione, nuove energie. Il Veneto tra rinnovamento e futuro”

Dalla gavetta a Montebelluna alla sfida regionale: giovani, infrastrutture e ambiente nel programma di Fratelli d'Italia

Claudio Borgia candidato di Fratelli d’Italia nella circoscrizione di Treviso

Ai microfoni di Radio Veneto24, durante il programma “Buongiorno Veneto”, Claudio Borgia – candidato di Fratelli d’Italia nella circoscrizione di Treviso – ha raccontato il proprio percorso politico e la visione per il futuro del Veneto. Montebellunese, 39 anni, già assessore alla famiglia e all’istruzione del Comune di Montebelluna, Borgia si prepara a una nuova sfida elettorale con l’entusiasmo di chi ha costruito la propria esperienza “sul campo”.

«Mi sono candidato per la prima volta dieci anni fa, a trent’anni, risultando il più votato della mia lista e il quinto più votato a Montebelluna», ha ricordato. «Cinque anni dopo e con l’esperienza da assessore alle spalle, ho raccolto 564 preferenze: il più votato della città e l’amministratore locale più votato del Veneto in quella tornata elettorale». Un legame profondo con il territorio e con la destra sociale che rappresenta da sempre.

«Da militante e presidente provinciale – ha spiegato – mi è dispiaciuto non avere un nostro candidato governatore. Era uno dei sogni che avevo fin da ragazzo, insieme a quello di vedere Fratelli d’Italia diventare il primo partito in Italia. Quest’ultimo obiettivo lo abbiamo raggiunto grazie allo straordinario impegno di Giorgia Meloni e di tutti i dirigenti, militanti e simpatizzanti. Il sogno di avere in Veneto un governatore di Fratelli d’Italia è solo rimandato».

Borgia guarda però con convinzione al candidato presidente Alberto Stefani: «È un ragazzo giovane, di 32 anni, laureato in giurisprudenza con dottorato in diritto canonico all’Università di Padova, già sindaco e parlamentare. Ha un curriculum importante, e noi lo sosteniamo convintamente».

Sul fronte dei giovani, il candidato sottolinea la necessità di politiche concrete per contrastare la fuga di talenti: «Mi auguro che le esperienze all’estero siano occasioni di crescita, ma che i nostri ragazzi possano poi tornare per vivere e lavorare in Italia. La politica, quella con la P maiuscola, deve creare le condizioni per permettere loro di restare e fare grande il Veneto. Se sarò eletto, mi batterò per favorire il rientro dei giovani e migliorare le opportunità nel nostro territorio».

Il riferimento alla leader di Fratelli d’Italia è inevitabile. «Conosco Giorgia Meloni da vent’anni, da quando ero presidente provinciale dei giovani di Alleanza Nazionale di Treviso. È una persona autentica, coerente, che non cambia a seconda dei ruoli o di chi ha davanti. È questo il suo grande pregio».

Borgia lavora da anni all’interno della Regione Veneto, dove si occupa di atti legislativi. «Conosco bene la macchina regionale – ha precisato –. Credo nella militanza e nella gavetta: penso di averne fatta abbastanza per poter dare un contributo concreto, nel caso in cui dovessi essere eletto consigliere regionale».

Sul futuro della Regione non ha dubbi: «L’esperienza di Zaia, indiscutibilmente un grande governatore, ha rappresentato un ciclo importante. Oggi però serve una nuova visione, nuove proposte, nuove energie. E noi siamo pronti».

Tra i temi più sentiti c’è quello delle infrastrutture viarie. «La marca trevigiana è una provincia splendida, a misura d’uomo che può essere potenziata con infrastrutture viarie all’avanguardia. Da Montebellunese posso dire che la Pedemontana ha cambiato la vita dei cittadini e delle imprese del nostro distretto calzaturiero, uno dei più importanti al mondo. Negli anni Ottanta i nostri artigiani raggiungevano il mondo intero percorrendo strade di campagna; oggi, grazie alla Pedemontana, il sistema produttivo è più competitivo».

E aggiunge: «Dobbiamo superare la dicotomia tra infrastrutture e sostenibilità ambientale: le due cose devono procedere insieme. Da assessore all’ambiente lo dico con convinzione: servono infrastrutture moderne e scelte sostenibili per migliorare la qualità della vita dei cittadini».

Anche sul tema ambientale, Borgia invoca più concretezza e meno burocrazia: «Non si tratta di puntare il dito, ma di fare scelte consapevoli e sostenibili, senza creare burocrazia inutile o misure irrealistiche. Dobbiamo semplificare, rendere il sistema più efficiente e permettere a cittadini e imprese di lavorare in modo corretto e rispettoso dell’ambiente».

Infine, uno sguardo più personale: «Treviso è la città dell’anima», racconta con un sorriso. «Quando mia moglie Fabiana è arrabbiata, la porto a Treviso: funziona sempre. Siamo sposati da otto anni, insieme da quattordici. Lei sapeva fin dall’inizio che la politica avrebbe occupato molto del mio tempo, ma mi sostiene pienamente. È il mio punto fermo».

E conclude con un auspicio: «Sono molto scaramantico. Detto questo, se sarò eletto tornerò sicuramente ai microfoni di Radio Veneto24. La passione è il motore di tutto. Viva il lupo e… viva anche la Juventus, sempre fino alla fine».

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