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EMERGENZA CASA. BASSAPADOVANA 3/4
10.04.2025 - 10:45
La demolizione delle ex scuole di Schiavonia
Entrano nel vivo i progetti messi a punto dal Comune e dall’Ater per recuperare e riqualificare una parte importante del patrimonio immobiliare, l’investimento supera i 30 milioni di euro. Il sindaco: “Iniziativa di portata storica”
È nella bassa padovana che si concentra il maggior numero di alloggi vuoti e sfitti. Mentre chi è alla ricerca di una casa fa i conti con un mercato asfittico e sempre più esoso, c’è un patrimonio immobiliare che resta inaccessibile, per tutta una serie di motivi. Si va dalle abitazioni che avrebbero bisogno di una radicale opera di riqualificazione, se non addirittura di essere demolite per far posto a nuovi edifici, ai proprietari che non se la sentono di mettere sul mercato i propri beni. Se la media italiana di alloggi vuoti è del 27,2%, è nella bassa padovana secondo i dati degli agenti immobiliari Fimaa di Ascom Confcommercio, che si trovano i valori più elevati, a partite dal Montagnanese. Segue Este, con il 20% di abitazioni chiuse mentre a Monselice si scende al 17,5%. Di fronte a questi numeri qualcosa si muove e proprio da Este parte una vera e propria “rivoluzione edilizia” che punta a mettere a disposizione, entro i prossimo anno, alcune decine di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
“Tra opere di ristrutturazione e riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare e altre ancora in corso l’investimento complessivo supera i 30 milioni di euro”, spiega Tiberio Businaro, presidente dell’Ater di Padova. “È in corso un’iniziativa di portata storica," gli fa eco il sindaco di Este Matteo Pajola.
Fra gli interventi principali spiccano giusto in questi giorni i progetti del Pinqua, il Programma innovativo per la qualità dell’abitare, finanziati con il Pnrr. Ecco allora la demolizione delle vecchie scuole di Schiavonia per costruire 10 alloggi di edilizia pubblica, costo 2,6 milioni di euro, a cui si aggiungono altri 2,1 milioni per l’intervento gemello di demolizione dell’ex scuola a Prà per far spazio a 8 appartamenti. Importante anche la riqualificazione energetica di 30 alloggi sfitti per 1,3 milioni di euro, a cui si aggiungono gli interventi per quasi 2,4 milioni su altri 12 condomini. Continuano poi i progetti di ristrutturazione degli edifici storici in centro, come il palazzo Contarini che diventerà centro museale per 4 milioni di euro, il palasport di via Zanchi trasformato in piazza e teatro con 5 milioni, e l’ex stazione delle corriere che diventerà sala polifunzionale con 2,8 milioni.
“A Este abbiamo un patrimonio pubblico molto importante,” aggiunge il sindaco, “e queste operazioni unite al superbonus nel 2023 permetteranno una riqualificazione anche dal punto di vista estetico e una complessiva rivalutazione. Il tema casa è fra i più complessi e difficili, sicuramente l’investimento messo in campo è significativo e porterà i suoi frutti. Le opere avranno una ricaduta sul sociale, dove ci sono situazioni non di facile gestione. Non abbiamo comunque casi fuori controllo anche se c’è sempre qualche aspetto che va gestito con interventi mirati. Credo che in città non si sia mai visto un investimento di questa portata, in collaborazione con Ater e la Regione, ora siamo concentrati nel rispettare i tempi”.
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