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Emergenza natalità. dentro la notizia
07.09.2025 - 19:29
Anche a Vigodarzere la denatalità sta ridisegnando la demografia locale, con conseguenze immediate e tangibili: il prossimo settembre, in ben due frazioni, Tavo e Terraglione, le porte delle prime elementari rimarranno chiuse.
«Nonostante gli sforzi congiunti dell’amministrazione e dell’istituto comprensivo per proporre progetti didattici innovativi e accattivanti – dichiara il sindaco Adolfo Zordan – ci troviamo a fare i conti con le scelte dei genitori, che cercano alternative altrove. Spesso la scelta ricade su Comuni limitrofi che offrono un orario scolastico più esteso, capace di supportare le esigenze delle famiglie, con servizi che si prolungano talvolta fino al tardo pomeriggio. Di fronte a questa realtà è evidente che dovremo adeguarci: la richiesta di orari prolungati nelle scuole, così come l’alta domanda di posti negli asili nido per i più piccoli – probabilmente perché entrambi i genitori lavorano, i nonni sono meno disponibili o i costi di una baby-sitter sono insostenibili – ci mostra la direzione. Dobbiamo offrire alle famiglie i servizi di cui hanno bisogno per conciliare vita lavorativa e genitoriale».
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Per cercare di invertire la rotta l’amministrazione guarda alle famiglie e investe in sostegni concreti come bonus bebè, voucher nido, scuole rinnovate e attività che estendono l’orario e agevolano i genitori
Tuttavia sarà un processo lungo e complesso: adeguare gli orari scolastici non significa semplicemente “allungare la campanella”, ma richiede un’attenta pianificazione delle risorse. «Sarà necessario più personale docente e non docente – aggiunge l’assessore all’Istruzione, Katia Bano – e servono spazi idonei per le attività extrascolastiche e una revisione del trasporto scolastico. Senza contare che un utilizzo prolungato degli edifici incide anche sui costi energetici. Non è un cambio che può avvenire da un giorno all’altro».
Dal 2020 ad oggi sono nati circa una settantina di bambini all’anno, che su una popolazione di circa 13.100 abitanti rappresenta lo 0,6%. Nascono sempre meno bimbi e il trend non risparmia più nemmeno le comunità straniere, il cui arrivo in questi anni ha contribuito a far crescere numericamente la popolazione residente, nonostante i nati siano ormai nettamente inferiori ai decessi.
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