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08.09.2025 - 04:15
Ricostruire le dinamiche evolutive e insediative di un’area lagunare che, nei secoli, è stata crocevia strategico per scambi commerciali e produttivi tra mare e terraferma. Partendo da questo presupposto, tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre la Laguna Sud di Venezia sarà al centro di una campagna di indagini geofisiche non invasive.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Università Iuav di Venezia, il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Cnr Ismar di Venezia e l’Università di Padova, con il supporto della Provincia e la concessione del Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna. L’intervento rappresenta il primo passo di un progetto più ampio, di respiro interdisciplinare, che punta a colmare le lacune documentarie relative a un’area che in età antica, medievale e moderna ha svolto un ruolo strategico, fungendo da interfaccia naturale per i traffici tra terraferma e mare. Va subito precisato che non sono previsti scavi. In questa fase iniziale, infatti, le indagini si concentreranno esclusivamente sulla raccolta di dati di superficie e documentari. Sul campo saranno impiegate strumentazioni tecnologiche d’avanguardia, messe a disposizione dal Cnr Ismar di Venezia: ecoscandagli, droni aerei dotati di sistemi di rilevamento Lidar e software di elaborazione capaci di restituire mappe digitali dettagliate. Tecnologie che consentiranno di operare anche nelle aree di bassissima profondità, individuando eventuali anomalie archeologiche e fornendo indicazioni preziose per comprendere le trasformazioni idrogeologiche che hanno interessato il territorio nel corso dei millenni.
Punto di riferimento operativo sarà l’isola Millecampi, con l’omonimo casone di proprietà della Provincia di Padova. Già protagonista di altri progetti scientifici, la struttura offrirà supporto logistico e diventerà la base operativa per questa nuova fase di studio, rafforzando la sua vocazione a centro stabile per la ricerca e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale della laguna. «L’area della Laguna Sud è stata finora poco indagata» spiega Francesco Musco, direttore della ricerca per Iuav «nonostante le sue grandi potenzialità informative. L’approccio interdisciplinare adottato consentirà di ottenere informazioni sulle trasformazioni ambientali e sulle dinamiche insediative e tecnologiche attuate nei secoli per vivere in un paesaggio in continua trasformazione. La sinergia fra gli enti coinvolti dimostra l’opportunità di ricostruire le tracce sommerse e dimenticate del rapporto tra uomo e ambiente e, allo stesso tempo, di offrire alla comunità nuovi orizzonti di conoscenza e di memoria, capaci di attivare economie sostenibili e rispettose della natura». I risultati preliminari delle indagini, attesi nei prossimi mesi, costituiranno la base per l’elaborazione di ulteriori sviluppi progettuali condivisi tra i diversi partner scientifici e istituzionali coinvolti. (Alessandro Cesarato)
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