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02.11.2025 - 13:37
Il cantiere della Casa di Comunità a Este
È la Casa della Comunità di Este ad impegnare le maggiori risorse del PNRR: 1,9 milioni di euro di contributo a fronte di una spesa complessiva di poco inferiore ai 3 milioni di euro per convertire il vecchio ospedale nella nuova struttura territoriale. A Monselice invece la ristrutturazione è stata finanziata con 300 mila euro. I lavori, assicura l’Uls 6 Euganea, sono ormai alle fasi conclusive e le aperture rispetteranno il cronoprogramma stabilito.
Rovigo. Milioni, vincoli e promesse: dentro il maxi cantiere del PINQuA
Il quartiere di San Bortolo si prepara a un cambiamento radicale grazie al progetto PINQuA, il più ambizioso tra quelli avviati a Rovigo con fondi del PNRR. Il piano prevede 24 nuovi alloggi di social housing, aree di aggregazione, un parco e un bosco urbano. Nell’ex sede del comando di Polizia Locale sorgerà la Cittadella delle Arti, destinata a ospitare laboratori creativi e spazi culturali aperti alla città. Consegna delle opere prevista entro il 31 marzo 2026.
Le Case di Comunità sono le nuove strutture socio-sanitarie che entreranno a fare parte del Servizio Sanitario Regionale. Dovranno costituire un punto di riferimento continuativo per i cittadini che possono accedere gratuitamente alle prestazioni sanitarie erogate. Le strutture garantiscono assistenza sanitaria primaria e attività di prevenzione. Saranno presenti equipe di medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti, infermieri e altri professionisti della salute (tra cui tecnici di laboratorio, ostetriche, psicologi, ecc.) che operano in raccordo anche con la rete delle farmacie territoriali. Si potranno eseguire prelievi e vaccinazioni, cure primarie e continuità assistenziale, prevenzione e promozione della salute, servizi sociali.
Elettrici, moderni e costosi: cosa c’è dietro il piano mobilità di Rovigo
Con un investimento di 11 milioni di euro, finanziati dal PNRR, Rovigo rinnova la flotta del trasporto pubblico con autobus elettrici e infrastrutture di ricarica. L’intervento, gestito da Busitalia Veneto, punta a ridurre le emissioni, migliorare il comfort e garantire un servizio urbano più moderno e sostenibile
Non mancano però le criticità: in più occasioni i sindacati dei medici e degli infermieri hanno espresso preoccupazione che le Case di Comunità rischino di diventare «scatole vuote» per la mancanza di personale medico e infermieristico, il rischio di una gestione inefficiente, e il possibile spostamento dell’attività medica verso studi privati, anziché diventare centri efficienti per la sanità pubblica.
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