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Tragedia di Verona: le dichiarazioni dei capigruppo della Giunta Comunale

Il Consiglio Comunale interviene sulla drammatica vicenda. Dolore e riflessioni dai capigruppo di maggioranza: "Serve un cambiamento strutturale per evitare altre tragedie"

Annamaria Molino

Annamaria Molino, capogruppo di Damiano Tommasi Sindaco

Verona è sotto shock dopo il tragico episodio avvenuto alla stazione di Porta Nuova, che ha visto la morte del giovane Moussa Diarra per mano di un agente della Polfer. Il Consiglio Comunale, attraverso i suoi rappresentanti dei gruppi di maggioranza, ha espresso cordoglio e riflessioni sull'accaduto, evidenziando la necessità di un cambio di rotta politico e sociale.

Annamaria Molino, capogruppo di Damiano Tommasi Sindaco, ha sottolineato la fragilità che spesso si nasconde dietro apparenze di normalità: "Era un ragazzo inserito, lavorava regolarmente e aveva relazioni sociali. Purtroppo, viveva difficoltà che non ha condiviso, forse per paura o vergogna. Esprimiamo il nostro cordoglio e vicinanza alla famiglia e agli amici, così come alle forze dell'ordine, costrette a operare in condizioni spesso difficili".

Anche Beatrice Verzè, capogruppo di Traguardi, ha ribadito la complessità della vicenda, criticando aspramente le strumentalizzazioni politiche in atto: "La dinamica dei fatti è ancora da chiarire, ma è inconcepibile morire così, in un’età in cui la vita dovrebbe essere nel suo pieno. La stazione è presidiata, le forze dell'ordine sono intervenute tempestivamente, ma questo non è sufficiente. La società e la politica nazionale devono fare di più per affrontare fragilità e marginalità". Verzè ha criticato duramente la destra locale per aver, a suo dire, strumentalizzato la tragedia per fini politici: "Non possiamo tollerare simili strumentalizzazioni, soprattutto di fronte a una tragedia come questa. Siamo esseri umani prima che amministratori, e dobbiamo farci carico dei cambiamenti necessari per evitare il ripetersi di simili eventi".

Jessica Cugini, capogruppo di In Comune Verona, ha voluto ricordare Moussa Diarra come una persona che cercava integrazione, pur vivendo in un contesto di emarginazione: "Le parole con cui è stato descritto stridono con il racconto dei suoi amici. Era un ragazzo che, pur in difficoltà, cercava una vita migliore, aveva un lavoro, pagava le tasse e sognava una casa vera. Il linguaggio d’odio che sentiamo da certi esponenti politici non fa altro che fomentare divisioni sociali. Se al suo posto fosse stato un Mario Rossi, la destra non avrebbe usato la stessa retorica”.

Infine, Alberto Falezza, consigliere del Partito Democratico, ha ribadito il legame con le forze dell’ordine e l’importanza di un ricordo condiviso: "Siamo in un momento di profonda riflessione. Come Partito Democratico, esprimiamo vicinanza alle forze dell'ordine e ci uniamo al dolore per la vita spezzata di Moussa. Oggi, anche noi accenderemo una candela in sua memoria".

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