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Centrodestra in attesa, Marco Dolfin: “Serve unità, ma la Lega ha solide radici”

Il consigliere regionale della Liga Veneta parla di strategie, alleanze, Zaia e rinnovamento

marco dolfin

Marco Dolfin

In un clima di incertezza che attraversa l’intero centrodestra veneto, Marco Dolfin, consigliere regionale della Liga Veneta per Salvini Premier, fa il punto della situazione dai microfoni di Buongiorno Veneto. Tra trattative ancora in corso, possibili candidature e la discussa "lista Zaia", Dolfin non nasconde il momento delicato, ma rilancia con decisione: “La Lega ha un’identità forte e un radicamento territoriale che nessun vento elettorale può scalfire”.

Giovanni Manildo: «Un Veneto nuovo è possibile. Insieme»

Manildo lancia la sua corsa per il Veneto dal cuore di Treviso, con una campagna partecipata e radicata nei territori. Al centro del progetto “Creare Futuro” ci sono giovani, sanità, ambiente e lavoro. Un’alternativa credibile alla destra, costruita con metodo, ascolto e spirito collettivo

“Aspettiamo notizie da Roma”

Sulla definizione del candidato del centrodestra, Dolfin ammette che anche per gli addetti ai lavori “la situazione è in divenire”. Le decisioni, infatti, si stanno giocando “nei tavoli romani”, e ai livelli regionali non resta che attendere. “C’è fiducia – dice – che la Lega possa esprimere nuovamente la guida della Regione, ma serve coesione. E soprattutto, serve chiarezza in tempi brevi”.

Lega e Fratelli d’Italia, alleati diversi

A chi gli chiede conto delle tensioni con Fratelli d’Italia, Dolfin risponde con una lettura realistica. “La Lega ha costruito nel tempo una classe dirigente amministrativa esperta, fatta di sindaci, assessori, amministratori locali. Fratelli d’Italia ha numeri importanti, ma sul piano territoriale non ha lo stesso radicamento. Questo può creare frizioni, ma anche spazi di collaborazione, se c’è volontà politica”.

Lista Zaia: opportunità o rischio?

Uno dei nodi più dibattuti è la possibile lista Zaia, che secondo alcuni osservatori potrebbe indebolire la Lega. Dolfin la pensa diversamente: “Molti degli eletti nella lista Zaia vengono proprio dalla Lega. Non si tratta di corpi estranei, ma di persone che hanno scelto di sostenere un leader fortemente riconosciuto”. Tuttavia, riconosce che tutto dipenderà dalla decisione finale del presidente Zaia: “Se sarà in campo, si potrà costruire una coalizione coesa. Se deciderà di non esserci, potrebbe essere più difficile”.

“Il partito prima delle persone”

Dolfin, militante della prima ora, rivendica una lunga appartenenza al movimento: “Ho vissuto tutte le fasi: la Lega Nord, la Liga Veneta, l’idea della Padania... ma ho sempre creduto che i leader passano, mentre l’identità e i valori del partito restano. È questo che mi tiene qui dopo tanti anni”.

E non manca il riconoscimento al ruolo di Luca Zaia: “Ha guidato il Veneto fuori dai momenti più difficili, come la pandemia, e ha fatto crescere la Regione anche sul piano internazionale. Le Olimpiadi 2026 sono anche merito suo”.

La nuova Lega? “Serve spazio ai giovani, ma senza dimenticare chi ha costruito”

Infine, Dolfin guarda al futuro del Carroccio. Il segretario regionale Alberto Stefani rappresenta la nuova generazione. “Mi piace l’impostazione che sta dando – commenta –. Porta freschezza, ma ha anche rispetto per chi ha fatto la storia del movimento. È questo il mix giusto: innovazione e memoria, entusiasmo e competenza”.

Un’estate impegnativa, in attesa delle scelte

In chiusura, Dolfin saluta con un augurio semplice ma eloquente: “Sarà un’estate intensa, speriamo di avere risposte chiare il prima possibile. Perché anche i cittadini meritano trasparenza e una proposta politica forte”.

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