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Miazzi: “Troppi rincari a Monselice, famiglie spremute e diritto allo studio calpestato”

E' scontro in consiglio comunale sugli aumenti dei servizi scolastici

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L'inizio dell'anno scolastico a Monselice porta stangate sui servizi essenziali. A denunciarlo è il consigliere di minoranza Francesco Miazzi, che parla senza mezzi termini di “aumenti vergognosi fino al 300%” e “abolizione delle esenzioni” per le fasce più deboli.

La mensa scolastica diventa più cara e meno equa: il buono pasto passa da 4,84 a 5 euro, mentre chi prima, con un ISEE fino a 6.000 euro, non pagava nulla, ora dovrà versare 2 euro a pasto per il primo figlio e 1,50 per i successivi. “Una famiglia a basso reddito con due figli al tempo pieno – denuncia Miazzi – si troverà a spendere almeno 70 euro al mese. È inaccettabile, un colpo basso a chi ha meno”.

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Ancora più pesante la situazione del trasporto scolastico: l’abbonamento annuale sale da 222 a 270 euro, le esenzioni spariscono del tutto e i rincari toccano cifre record. “Chi aveva due figli con ISEE tra 12.000 e 14.000 euro pagava 142 euro - spiega il consigliere - ora si ritrova a sborsarne 472, come chi guadagna molto di più”.

Per Miazzi queste delibere della Giunta “colpiscono le famiglie più fragili e quelle numerose (con due o tre figli), in pieno contrasto con quanto tutti gli istituti di previdenza stanno denunciando in merito al calo demografico; inoltre, l’aumento del costo del trasporto rischia di spingere molte famiglie a ricorrere all’auto privata, con un effetto diretto e dirompente sull’aumento del traffico cittadino. Continueremo a chiedere con forza la revisione delle tariffe. Il diritto allo studio non può essere sacrificato per scelte politiche sbagliate”.

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