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Treviso, Gorini: "Sento l'energia giusta, voglio una squadra affamata"

Il nuovo allenatore biancoceleste racconta le ambizioni dell'anno che verrà

Treviso, Gorini: "Sento l'energia giusta, voglio una squadra affamata"

Edoardo Gorini

Edoardo Gorini è il nuovo allenatore del Treviso: l'ex Cittadella punta a riportare la società del Tenni in Serie C.

Edoardo Gorini, classe 1974, è il nuovo allenatore del Treviso. Nato a Venezia, da calciatore è stato una colonna difensiva tra Serie C e B: 252 presenze con il Varese tra le altre. Dopo il ritiro, è iniziata l'avventura nel mondo delle panchine: sei anni da vice al Cittadella, poi la promozione come primo allenatore nel 2021, con tre salvezze consecutive in Serie B. Ora, una pagina nuova da scrivere.

“L’approccio a Treviso è stato molto positivo, c’è entusiasmo, voglia di fare bene: questo è stato decisivo per accettare l’incarico. Sento una grande responsabilità, ma anche l’energia giusta per provare a riportare questa piazza nel calcio professionistico”.

Il passato da calciatore è un valore aggiunto per Gorini: “Giocare ti insegna a capire dinamiche che da fuori sfuggono. Ho vissuto lo spogliatoio, le fasi difficili, le vittorie. Tutto questo mi ha formato, ma soprattutto mi ha insegnato che il gruppo è tutto. La squadra viene prima di ogni individualità”.

Il legame con Cittadella è un qualcosa che non può essere dimenticato. “Sono stato in quella piazza 17 anni della mia vita. Mi ha lasciato tanto, soprattutto dal punto di vista umano. Sono stato apprezzato prima come persona, poi come sportivo, e questo mi gratifica più di ogni risultato”.

Ora l’attenzione è tutta sul progetto Treviso. “Abbiamo costruito praticamente da zero e la prima cosa che ho chiesto alla società è stata di avere giocatori validi dal punto di vista umano. I valori contano più del talento. Il modulo? Punteremo sul 4-3-1-2: voglio una squadra aggressiva, con fame, che sappia imporsi. Un gruppo che si aiuta, che collabora, che diventi squadra dentro e fuori dal campo. Solo così si può vincere”.

Il rapporto con il nuovo direttore sportivo, Pierfrancesco Strano, è già rodato: “Ci confrontiamo spesso, c’è una visione comune, parliamo la stessa lingua calcistica. L'intesa è già ottima. Abbiamo fatto conferme importanti e puntato su giovani forti. Sono molto curioso di questi, voglio conoscerli, farli crescere".

La pressione non spaventa Gorini: “Treviso è una piazza che ha fame di professionismo e non lo nasconde. Io prometto che lotteremo in ogni allenamento, in ogni partita, in ogni difficoltà. L’obiettivo è chiaro: riportare il Treviso in Serie C. E se andremo tutti nella stessa direzione, sarà più facile”.

Da allenatore, Gorini si ispira a chi ha cambiato il gioco del calcio. “Sono cresciuto guardando il Milan di Sacchi: organizzazione, pressing alto, coralità. È una filosofia che mi ha sempre affascinato".

Infine, una frase per descrivere il Treviso che ha in mente: “Una squadra vera, che lotti in ogni modo per il nostro obiettivo.  Sarebbe bellissimo vincere qui, in una società seria e in una città che ha fame di calcio".

Treviso lo ha scelto per ricominciare. E Gorini ha già iniziato a costruire, mattone dopo mattone, una nuova identità.

Stefano Parpajola

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