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Calcio. Serie B
08.10.2025 - 05:13
Matteo Andreoletti foto @Davide Boggian
Padova: il futuro lascia ben sperare dalle parti dell'Euganeo. I biancoscudati arrivano alla seconda sosta delle nazionali guardando il bicchiere mezzo pieno. La squadra di Andreoletti ha trovato, infatti, una chiara e definita identità.
É nato il Padova leone e formica. Una compagine coraggiosa, ma allo stesso tempo umile e operaia. Il tecnico lombardo, dopo un iniziale rodaggio di adattamento alla Serie B, ha mostrato di cosa può essere capace. La svolta è arrivata a livello tattico, con il passaggio dal 3-4-2-1 al 3-5-2. Sembra poco, ma è un dettaglio che ha dato grande spinta all'universo biancoscudato.
Andreoletti sta mostrando qualcosa di nuovo con un sistema ibrido che diventa in fase di costruzione un offensivo 4-2-4: Varas e Capelli partono larghi per poi entrare dentro il campo lasciando spazio sull'ampiezza per la corsa di Faedo e Barreca. Davanti, in attesa del ritorno dalla squalifica di Papu Gomez, due punte vere: Bortolussi e Lasagna. Una squadra di coraggio e personalità che ha provato a imporre il proprio calcio su tutti i campi che l'hanno vista protagonista.
Poi però, ci sono l'umiltà e l'intensità che il tecnico ha imposto come caratteristica base da cui i suoi non possono prescindere: si difende con il 5-3-2, si attende l'avversario con l'attenzione operaia della formica. Così è nato il nuovo Padova a due facce che va alla sosta con 8 punti, ma soprattutto, con tanti spunti positivi offerti.
Servirà ora limare i dettagli che fanno la differenza nel campionato degli episodi: nella sconfitta di Bari è mancata la malizia e l'esperienza di chi questo torneo lo conosce ancora poco. Contro l'Avellino, sul 2-0 trovato nei primi 30 minuti, è subentrato un pó di appagamento che ha portato alla rimonta irpina. Due intense settimane di lavoro per colmare queste lacune.
Dopo la sosta il ciclo di gare per i padovani sarà arduo, ma stimolante: la calda trasferta di Catanzaro, Juve Stabia in casa, il viaggio infrasettimanale in Liguria con Lo Spezia, poi di nuovo Euganeo con il Sudtirol e la delicata trasferta di Mantova. Dopodiché sarà nuovamente pausa prima della "Partita", il derby con il Venezia.
La grande notizia è che l'attesa sta finendo: dopo mesi di trepidazione Padova è pronta a vedere in azione il più grande fuoriclasse che abbia mai calcato il prato dell'Euganeo, il campione del mondo Alejandro "Papu" Gomez. La gara contro la Juve Stabia dovrebbe essere quella del battesimo del 10. Saranno da valutare le sue condizioni atletiche dopo lo stop forzato di due anni e l'adattamento tattico nel contesto apparecchiato da Andreoletti. Il tecnico lombardo si concederà un attaccante in più? O resterà fedele al nuovo sistema leone e formica? Ai posteri l'ardua sentenza, ma in ogni caso, la sensazione è che il futuro a Padova può essere affrontato con ambizione e positività.
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Stefano Parpajola
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