domenica, 28 Aprile 2024
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Emergenza granchio blu: in pericolo l’acquacoltura

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Emergenza granchio blu: grave minaccia ambientale. Zaia: danni ingenti, una sfida da vincere

Il granchio blu rappresenta un crescente problema per l’acquacoltura Veneta, con un impatto significativo sull’ambiente e l’economia di diverse regioni italiane. I danni inflitti a queste aree sono considerevoli, soprattutto per l’industria della pesca e dell’acquacoltura. Il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha esposto l’allarme, segnalando il rischio per gli operatori di perdere l’intero raccolto a causa dell’invasione di questo crostaceo, che sta devastando le aree di produzione di vongole e cozze.

Le misure del governo per contrastare il problema

In risposta a questa situazione, il governo regionale del Veneto ha stanziato un primo fondo di 80.000 euro per dare le prime risposte a uno dei settori lavorativi più importanti del Polesine. Oltre a questo, è stato avviato un dialogo con il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare per fornire un’ampia gamma di soluzioni al settore. Si prevede inoltre l’arrivo di specifici indennizzi da parte del Governo, un’azione per la quale il Presidente Zaia ha espresso ringraziamenti al ministro all’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

Le strategie future per contenere la diffusione del granchio blu

Una proposta di decreto legge potrebbe presto essere adottata, prevedendo un contributo specifico di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che si occupano della cattura e dello smaltimento del granchio blu. Questo provvedimento, atteso con urgenza, mira a sostenere il settore, a limitare la diffusione della specie e a prevenire ulteriori danni all’economia del settore ittico. È chiaro che la lotta biologica da sola non basta per combattere la presenza di questo crostaceo, e le istituzioni e le categorie economiche si sono attivate per richiedere lo ‘stato di emergenza’ e la possibilità di indennizzare gli operatori della pesca.

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