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Dazi USA, l’allarme di CNA Treviso: «Rischia il cuore produttivo della Marca»

Camarotto (CNA): «Superdazio al 15% sulle esportazioni europee è un colpo diretto alle PMI"

Dazi USA, l’allarme di CNA Treviso: «Rischia il cuore produttivo della Marca»

Camarotto (CNA)

«Non è solo una tensione diplomatica, ma un attacco concreto alla nostra economia reale»: con queste parole Stefano Camarotto, presidente del CNA Mandamento di Treviso, interviene duramente sui nuovi dazi statunitensi che colpiscono le esportazioni europee, con una media del 15% di sovrattassa. Una decisione che – sottolinea Camarotto – mette a rischio diretto l’intero comparto manifatturiero della Marca trevigiana.

Il presidente della confederazione artigiana non usa mezzi termini: «Altro che tregua commerciale. Le misure adottate dagli Stati Uniti potrebbero causare danni pesantissimi alle nostre imprese, in particolare alle piccole e medie aziende che lavorano nella meccanica, nell’arredo, nella moda e nell’agroalimentare. Solo verso il mercato americano, il nostro export vale oltre 1,3 miliardi di euro all’anno».

A rischio le filiere produttive locali

L’effetto più grave – spiegano da CNA – si concentrerà sulle aziende fornitrici di grandi marchi internazionali, che potrebbero riorientare le proprie catene produttive verso mercati meno penalizzati dai dazi. Le filiere metalmeccaniche, del mobile e dell’abbigliamento rischiano così una graduale esclusione dal circuito globale della produzione, in un contesto già appesantito da inflazione, costi energetici e rallentamento dei consumi interni.

I dazi già esistenti al 50% su acciaio e alluminio – rimasti in vigore nonostante gli accordi transatlantici – aggravano ulteriormente il quadro, creando un doppio fronte di difficoltà per molte imprese trevigiane.

CNA: «Subito una strategia industriale nazionale»

«Questa non è una crisi passeggera, ma un cambiamento strutturale degli equilibri economici globali», avverte Camarotto. «L’Italia, e il Veneto in particolare, devono rispondere con politiche industriali coraggiose».

Tra le proposte avanzate da CNA Treviso, ci sono:

  • Incentivi per diversificare i mercati di export, riducendo la dipendenza dagli USA;

  • Misure di tutela delle filiere strategiche colpite dalle tariffe;

  • Investimenti pubblici per stimolare la domanda interna e rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie.

Preoccupazioni anche sugli impegni UE-USA

Non meno inquietanti sono le cifre trapelate sugli impegni economici europei verso gli Stati Uniti, che parlano di 750 miliardi per l’energia e 600 miliardi di investimenti diretti entro tre anni. Se confermate, queste cifre – sottolinea CNA – richiedono una profonda riflessione politica sul futuro del modello industriale europeo ed italiano.

«O ci attrezziamo per governare questo nuovo scenario, oppure verremo travolti. Il rischio è pagare un prezzo altissimo in termini di occupazione, innovazione e coesione sociale», conclude Camarotto.

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