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Solidarietà per Gaza

Italia in piazza per Gaza: cinque ragioni alla base delle mobilitazioni

Tra richieste di cessate il fuoco e accuse di complicità politica

Marghera in marcia per Gaza: corteo da tutto il Veneto al porto

Foto di repertorio

Da nord a sud, le piazze italiane tornano a riempirsi per chiedere la fine dei bombardamenti su Gaza e denunciare la crisi umanitaria in corso. Cortei, presidi e manifestazioni stanno coinvolgendo numerose città – tra cui Roma, Milano, Bologna, Napoli e Torino – in una mobilitazione che unisce sigle sindacali, collettivi studenteschi, associazioni pacifiste, comunità arabe e semplici cittadini.

Le ragioni della protesta sono molteplici, ma si possono sintetizzare in cinque punti chiave che accomunano le varie anime del movimento:

1. Cessate il fuoco immediato e duraturo

I manifestanti chiedono lo stop immediato delle operazioni militari nella Striscia di Gaza, sia da parte dell’esercito israeliano che di Hamas. L’obiettivo è porre fine al bagno di sangue e garantire corridoi umanitari sicuri per la popolazione civile.

2. Stop al sostegno militare e politico a Israele

Nel mirino delle proteste anche il governo italiano e l’Unione Europea, accusati di mantenere una posizione ambigua o di sostenere attivamente Israele, anche con forniture militari o alleanze diplomatiche. Le piazze chiedono una revisione delle politiche estere e la sospensione immediata di ogni collaborazione militare con Tel Aviv.

3. Difesa dei diritti umani e del diritto internazionale

I manifestanti denunciano quella che definiscono una palese violazione del diritto internazionale, dei diritti umani e delle risoluzioni ONU, che – secondo loro – restano sistematicamente ignorate. Viene chiesto un ruolo più attivo della comunità internazionale per il rispetto delle norme e la protezione dei civili.

4. Solidarietà al popolo palestinese

Le proteste vogliono anche esprimere vicinanza alle vittime palestinesi: tra morti, feriti e sfollati, i numeri dell’emergenza umanitaria sono drammatici. Molti cartelli e slogan chiedono giustizia per i bambini uccisi, il diritto alla sopravvivenza e alla libertà per un popolo da anni sotto assedio.

5. Contro la repressione della libertà di espressione

Diversi manifestanti hanno denunciato pressioni e censure nei confronti di chi esprime solidarietà alla Palestina, in ambito scolastico, accademico o sui media. La protesta, quindi, diventa anche un momento per rivendicare il diritto alla critica, alla manifestazione e alla libera informazione.

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