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Cronaca
06.10.2025 - 08:26
Flotilla
È atteso nelle prossime ore il rientro in Italia degli ultimi quindici attivisti italiani trattenuti dalle autorità israeliane dopo il fermo della Global Sumud Flottilla, la missione umanitaria che tentava di raggiungere Gaza via mare. Tra loro c’è anche Simone Zambrin, giovane veronese che aveva deciso di unirsi ai circa 400 volontari internazionali salpati per portare aiuti simbolici e denunciare il blocco della Striscia.
A darne notizia è stato direttamente il ministro degli Esteri Antonio Tajani, attraverso un post sui social: il gruppo è stato autorizzato a lasciare Israele e rientrerà in Italia nella giornata di oggi, lunedì 6 ottobre, con un breve passaggio in Grecia.
Zambrin, a differenza dei 26 italiani già tornati sabato a Malpensa, aveva scelto di non firmare il documento per il rilascio volontario, che avrebbe comportato l'ammissione di un'ingresso illegale in Israele. Una dichiarazione che molti attivisti hanno rifiutato di sottoscrivere, sostenendo – con prove – di essere stati intercettati e arrestati in acque internazionali, senza mai arrivare nelle vicinanze delle coste israeliane o di Gaza.
La posizione del governo israeliano si è mantenuta ferma: il ministro per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, si è persino recato personalmente nella prigione in cui erano rinchiusi gli attivisti, etichettandoli pubblicamente come “terroristi mascherati da pacifisti”.
I racconti dei primi attivisti rientrati in Italia parlano di condizioni carcerarie dure, celle affollate e atteggiamenti ostili da parte dei militari. La Farnesina ha seguito la vicenda da vicino e, secondo fonti ufficiali, ha lavorato per ottenere un rimpatrio rapido e in sicurezza per tutti i connazionali coinvolti.
Simone Zambrin, simbolo della componente giovane e determinata del gruppo italiano, potrà finalmente riabbracciare la sua famiglia nelle prossime ore.
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