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Cronaca

Morte di Moussa Diarra a Verona, si lavora per chiarire la dinamica dello sparo del poliziotto indagato

Ricostruzione tecnica con “comparse” a Porta Nuova

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Foto di repertorio

Si è svolta nella mattinata di giovedì 29 maggio, alla stazione di Porta Nuova di Verona, la delicata perizia balistica per far luce sulla morte di Moussa Diarra, il 26enne originario del Mali ucciso da un colpo di pistola esploso da un agente della Polfer nelle prime ore del 20 ottobre 2024. Il sopralluogo tecnico, richiesto dalla Procura di Verona, rappresenta un passaggio cruciale per ricostruire con esattezza quanto avvenuto in quei tragici minuti.

Cinque fasi per ricostruire la tragedia

A guidare l’analisi sul posto è stato il professor Stefano Conti, esperto di balistica forense dell’Università di Torino, nominato dal pubblico ministero Maria Diletta Schiaffino. Insieme a lui, presenti anche la professoressa Raffaella Sorropago, consulente della famiglia Diarra, gli avvocati delle parti, la polizia scientifica e personale della Polfer.

L’area antistante piazzale XXV Aprile è stata transennata e liberata per consentire un’esamina accurata. La ricostruzione si è basata su cinque momenti chiave, ricostruiti grazie all’ausilio di immagini di videosorveglianza (ripulite digitalmente) e tre figuranti utilizzati per simulare i movimenti dei protagonisti.

Secondo quanto emerso, Moussa si sarebbe avvicinato a un agente con un coltello in mano, fino a una distanza di circa due metri. Il primo dei tre colpi sparati avrebbe trapassato il cappuccio della vittima, conficcandosi nel vetro dell’ascensore, dove è ancora visibile il foro a ragnatela. L’ultimo proiettile, sparato da circa mezzo metro di distanza, ha invece colpito il giovane al cuore, risultando fatale.

Una crisi psicotica e una dinamica da chiarire

Poco prima dello scontro, Moussa avrebbe manifestato un grave stato di alterazione psichica all’interno dello scalo ferroviario, compatibile con una crisi psicotica. Il punto centrale dell’indagine rimane la legittimità della reazione dell’agente, che è indagato per eccesso colposo di legittima difesa. Resta da chiarire anche se il coltello fosse effettivamente puntato verso i poliziotti nel momento in cui è stato esploso il colpo mortale.

Ora la parola alla Procura

Una volta completata la relazione peritale, sarà la Procura di Verona a valutare il contenuto degli accertamenti per decidere gli eventuali sviluppi giudiziari del caso. La morte di Moussa Diarra ha suscitato forte emozione e dibattito, riaccendendo i riflettori sull’uso della forza nei confronti di persone in stato di disagio psichico.

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