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Cronaca
05.06.2025 - 13:30
Foto di repertorio
Dopo il sopralluogo preliminare effettuato nei giorni scorsi, si attende ora l’avvio degli accertamenti tecnici sul Ponte dei Nori, il cui crollo lo scorso 17 aprile ha causato la morte di Leone e Francesco Nardon, padre e figlio. La Procura di Vicenza ha avviato un’inchiesta per omicidio colposo plurimo, indagando sei persone: tra queste il sindaco di Valdagno, due funzionari comunali e tre responsabili della società di Rovigo che un anno e mezzo fa aveva eseguito i controlli sulla struttura.
Gli accertamenti irripetibili, come vengono definiti nel linguaggio giuridico, saranno affidati a una squadra composta da otto consulenti tecnici. Il pubblico ministero Cristina Carunchio ha incaricato un ingegnere strutturista, un esperto idraulico e un topografo, mentre le difese degli indagati hanno nominato tre propri esperti. Altri due consulenti sono stati scelti dai familiari delle vittime.
Il nodo centrale dell’indagine resta stabilire se il ponte sia collassato a causa della forza dell’acqua, intensificata dal maltempo di quei giorni, o per via di carenti condizioni strutturali e manutentive. La perizia, da completare entro 120 giorni, dovrà chiarire con precisione dinamica e cause dell’evento.
I rilievi inizieranno non appena saranno rimossi i detriti accumulatisi con il crollo e l’area sarà dissequestrata. Solo a quel punto sarà possibile procedere con le verifiche sul campo.
Il caso ha scosso profondamente la comunità locale e attirato l’attenzione nazionale. Secondo quanto riportato anche dalla Rai, gli accertamenti rappresentano un passaggio cruciale per ricostruire le responsabilità e offrire un quadro completo su una tragedia che ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva.
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