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Cronaca
25.07.2025 - 09:44
Foto di repertorio
La Procura della Repubblica di Rovigo ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti di cinque uomini accusati a vario titolo di omicidio aggravato, tentato omicidio e rissa, in relazione ai fatti avvenuti sabato 19 luglio nei giardini delle Due Torri, nel cuore del centro cittadino. Nell’episodio ha perso la vita G.A., un giovane tunisino, mentre un altro connazionale, F.M., è rimasto gravemente ferito.
Il fermo è stato disposto dal procuratore Manuela Fasolato dopo un’intensa attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Rovigo, in collaborazione con le squadre di Chieti e Latina. I cinque soggetti sono stati arrestati nelle province di Rovigo, Latina e Chieti e si trovano ora a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Rovigo: l’analisi del SAP dopo l’omicidio del 23enne
Dopo l’omicidio di un 23enne tunisino ai giardini delle Torri, il Sindacato Autonomo di Polizia denuncia l’organico ridotto della Polfer, chiede l’istituzione di “zone rosse”, metal detector e controlli continui sul territorio. Al Comune chiede di attivare il terzo turno della Polizia Locale per garantire presidio anche nelle ore notturne.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’aggressione del 19 luglio sarebbe conseguenza diretta di un precedente episodio violento avvenuto due giorni prima, il 17 luglio, quando T.M.Q. fu ferito da una bottiglia durante una lite con alcuni cittadini tunisini e marocchini, tra cui lo stesso G.A.
Due giorni dopo, la situazione è degenerata in una rissa organizzata tra gruppi rivali, con l’utilizzo di bottiglie rotte e oggetti contundenti. Le indagini ipotizzano che H.A. abbia inferto il colpo mortale a G.A. con un frammento di bottiglia, provocando uno shock emorragico letale. Il gesto sarebbe stato premeditato, come indicato dalla copertura del volto con un passamontagna per eludere l’identificazione.
H.A. è indagato per omicidio aggravato dalla premeditazione e per rissa.
T.M.Q., R.T.U., A.A., R.S. sono accusati in concorso anomalo per omicidio aggravato e rissa.
T.M.Q., H.A. e A.A. rispondono anche di tentato omicidio nei confronti di F.M., colpito all’addome con gravi conseguenze.
R.T.U. e R.S. sono coinvolti nel concorso anomalo per il tentato omicidio.
Gli inquirenti sottolineano che la rissa del 19 luglio si sarebbe svolta con intento lesivo reciproco e con una chiara volontà di vendetta per i fatti del 17 luglio. Gli aggressori erano armati e organizzati, secondo la tesi accusatoria ancora da verificare.
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