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Sicurezza sul lavoro

La piaga delle morti sul lavoro in Veneto: 21 decessi nel primo trimestre 2025

Triplicato il numero rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

incidenti sul lavoro

Immagine di repertorio

Nel primo trimestre del 2025, il Veneto ha registrato 21 morti sul lavoro, un dato triplicato rispetto ai 7 decessi dello stesso periodo dell’anno precedente. Questo tragico aumento evidenzia una preoccupante tendenza in un settore già segnato da criticità strutturali.

Secondo i dati dell’Inail, gli infortuni sul lavoro in Veneto sono passati da 14.515 nel 2024 a 14.825 nel 2025, con un incremento di 310 casi. La regione si colloca al secondo posto in Italia per numero di incidenti mortali, preceduta solo dalla Lombardia.

Silvana Fanelli, segretaria regionale della Cgil Veneto con delega su salute e sicurezza, ha commentato: “Non si tratta di fatalità, ma di un modello di sviluppo e produttivo che non tiene in considerazione la tutela di lavoratori e lavoratrici. Aumentano le ore di cassa integrazione e aumentano gli infortuni, quelli mortali e le malattie professionali. Serve un cambio radicale, anche da parte dei datori di lavoro, oltre che delle istituzioni che devono investire negli organici degli enti preposti al controllo e per dare concretezza a percorsi di prevenzione indispensabili a salvaguardare l’incolumità di chi va a lavorare per garantire una vita dignitosa alla propria famiglia”.

La Cgil sottolinea che gli infortuni sul lavoro non sono solo una questione di numeri, ma riguardano la vita di lavoratori e lavoratrici. L’organizzazione sindacale chiede interventi urgenti per migliorare la sicurezza sul lavoro e garantire condizioni di lavoro dignitose per tutti.

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