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Rugby. Serie A Elite
07.03.2025 - 11:00
Nicolò Ceccato foto@alfioguarise
Nicolò Ceccato è il cuore del Mogliano Veneto Rugby, una vera e propria bandiera, che quest'anno ha raggiunto le 100 presenze con il club. La passione nasce in famiglia con il modello del fratello, 13 anni più grande di lui e da sempre un punto di riferimento: "Siamo due giocatori diversi, ma ho sempre provato a emularlo, ho iniziato guardando le sue partite". Cresciuto alla Tarvisium, si è presto accasato tra le fila dei biancoblu: "Qui ho vinto lo Scudetto Under 18 e ho fatto l'esordio in prima squadra". Dopodiché c'è stata la possibilità di andare a giocare in Francia, all'Albi: "Ho conosciuto una nuova cultura, è stato un periodo molto importante per me. Mi ha fatto crescere approcciarmi ad un mondo diverso". Da quel momento in poi Ceccato sposa la causa del Mogliano, dove oggi si trova a disputare la sua nona stagione: "Per me è sempre stata casa. Ho sempre aspirato a giocare qui. Mi trovo benissimo. Le 100 presenze? È stato un viaggio molto lungo. Ho conosciuto tanti giocatori, vissuto tante esperienze, combattuto in tante partite".
Il pilone è soprannominato dal gruppo "Catenelle": "Mio fratello veniva chiamato giostre, per via della nostra attività di famiglia. Quando sono arrivato quindi i compagni hanno cercato un nome che si collegasse a questo tema".
Il Mogliano oggi sta lavorando per creare i presupposti di un ciclo vincente: "Siamo molto giovani, stiamo mettendo una buona base per il futuro. Quest'anno ci siamo tolti alcune soddisfazioni e possiamo fare molto bene. Il coach Casellato, che portò lo storico Scudetto da queste parti, sta cercando di imporre le sue idee, ma senza stravolgere il piano di gioco a cui eravamo abituati. Poi ha inserito nuovi input che ci stanno dando aria nuova".
Ceccato, poi, non nasconde il suo grande obiettivo: "Dopo aver vinto lo Scudetto con l'Under 18 mi piacerebbe un giorno riuscire a farlo con la prima squadra. È sempre stato il mio sogno. Inoltre ho iniziato anche il percorso da allenatore delle giovanili con l'Under 16: vorrei trasmettere ai ragazzi la mia passione e, chissà, un giorno giocare insieme a uno di loro".
Ma come si vive il rugby a Mogliano? "La città sente molto questo sport. I tifosi in giro ci chiedono come sta la squadra, sono molto legati, c'è grande trasporto e noi giocatori lo percepiamo".
Nicolò Ceccato ha fatto molti sacrifici per far coincidere la vita da professionista con quella di tutti i giorni: "Mi sveglio ogni mattina alle 6 per andare a lavoro con mia madre. Poi vado ad allenarmi. Diciamo che non c'è tantissimo tempo libero, ma ne vale la pena. Il futuro? Non vorrei abbandonare questo sport, è la mia grande passione. Voglio allenare, penso di poter dare tanto al rugby anche fuori dal campo".
Stefano Parpajola
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