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Treviso, niente Serie C: una grande delusione al Tenni

Non è bastata la rincorsa nel finale: il titolo va alla Dolomiti Bellunesi

Treviso, niente Serie C:  una grande delusione al Tenni

Il Treviso 2024/2025

La lunga rincorsa del Treviso alla Serie C è finita nel modo più amaro: all'ultimo atto è svanito il sogno e a fare il salto nel professionismo sono stati i rivali dei rosa di Belluno.

Il Treviso non ce l'ha fatta. È sfumato il grande sogno di tornare in un professionismo che manca dal lontano 2013 da queste parti. Non sono bastate le ingenti spese del mercato estivo e poi di gennaio, con una squadra costruita fin dagli albori per vincere. Non è bastato puntare prima su un giovane allenatore emergente come Fabrizio Cacciatore e poi sull'esperto, collezionista di campionati vinti, Carmine Parlato. Non è stata abbastanza neanche la forza della cornice di un Tenni che ha riposto presente, non facendo mai mancare il proprio supporto con numeri da altre categorie. Non è servito puntare neanche su una certezza come bomber Aliu, re dei gol e dei titoli in Serie D.

Ma allora cosa è andato storto? Di fronte ai trevigiani si è posta come prima antagonista la splendida realtà della Dolomiti Bellunesi. I rosa, forti di un progetto ambizioso, hanno dato filo da torcere ai biancocelesti con un duello all'ultimo sangue che si è protratto fino all'ultima giornata. In quell'occasione, con il trionfo per 4-1 sul Brian Lignano, il titolo è planato dalle parti delle montagne dolomitiche scatenando una grande, e meritata, festa.

Si perché Treviso non è stato abbastanza e ha perso un campionato che per lunghi tratti della stagione sembrava poter essere in pieno controllo. Lungo il Sile a fine dicembre si festeggiava il titolo di campioni d'inverno. La squadra macinava punti, aveva concretizzato il sorpasso sui rivali e aveva il destino nelle proprie mani. Poi qualcosa nel rapporto tra il gruppo e mister Cacciatore si è rotto. E così la crisi di un inverno nero è costata la vetta e la panchina del giovane allenatore.

Puntare su Carmine Parlato, una certezza della Serie D, sembrava la miglior scelta possibile. Il tecnico napoletano, infatti, di campionati ne ha vinti 5. Il suo approccio nella piazza, però, non è stato dei migliori, complici le difficoltà nell'eliminare le scorie del precedente periodo di profondo rosso. Poi la quadra è stata trovata e la rincorsa ai rosa è partita.

Un lungo testa a testa ha visto le due big sfidarsi a distanza su tutti i campi della categoria, fino ad arrivare al bollente appuntamento dello scontro diretto della terzultima giornata. Nella battaglia, giocata sotto il diluvio dello stadio Zugni Tauro di Feltre, i biancocelesti non sono riusciti, però, ad andare oltre al pareggio. Un risultato che sapeva di condanna.

C'è stata anche una punta di illusione nel finale. Il 2-2 dei rivali contro il Calvi Noale ha portato il duello fino all'ultimo atto. Il Treviso attendeva al Tenni l'Este, mentre la Dolomiti ospitava il Brian Lignano. Nulla di fatto, con i primi bloccati dal pari e i secondi vincitori senza affanni e campioni del girone.

Amarezza e delusione per un obiettivo sfumato. Ora si ripartirà. Un'estate di riflessione a Treviso, con la voglia di ricaricare le pile per continuare a inseguire il sogno del ritorno nel professionismo.

Stefano Parpajola

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