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L'intervista a Il Veneto in Diretta
24.07.2025 - 13:12
Nel cuore pulsante del Veneto più autentico, dove l’acqua incontra la terra e il silenzio dialoga con il volo degli aironi, si estende il Parco regionale del Delta del Po. Un territorio straordinario, ricco di bellezza fragile e vitale, che oggi rappresenta non solo un patrimonio ambientale, ma anche una sfida continua per la tutela e lo sviluppo armonico del paesaggio. A raccontarne l’identità e la missione è Paco Massaro, direttore del parco e testimone di un cambiamento profondo e consapevole.
Il Parco nasce ufficialmente nel 1997, in un primo momento accolto con freddezza da alcune comunità locali. «All’inizio era percepito come un’imposizione più che un’opportunità – spiega Massaro – ma negli anni tutto è cambiato». Una svolta significativa arriva nel 2015, con il riconoscimento MaB UNESCO (Man and Biosphere), che segna l’ingresso del parco tra le riserve mondiali di biosfera. È in quel momento che l’identità del Delta del Po si consolida e diventa un valore condiviso.
Oggi il Parco è un punto di riferimento per l’educazione ambientale, il turismo lento e la valorizzazione delle eccellenze locali. Un ecosistema complesso e prezioso, dove 1.000 specie vegetali e quasi 400 specie animali convivono in equilibrio tra lagune, canneti e spiagge incontaminate. Tra le meraviglie più apprezzate dai visitatori, la laguna di Caleri, con i suoi sentieri immersi nell’acqua, e la suggestiva Sacca degli Scardovari, regno dei fenicotteri rosa.
«Il turista che viene qui – sottolinea il direttore – si immerge in un mondo che rigenera l’anima. Non c’è solo la bellezza del paesaggio, ma un intero sistema di vita che parla di armonia, lentezza e rispetto».
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