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L'intervista a Il Veneto in Diretta

Il direttore Pako Massaro racconta la rinascita del Parco regionale veneto del Delta del Po

Dove la natura incontra l’anima

Nel cuore pulsante del Veneto più autentico, dove l’acqua incontra la terra e il silenzio dialoga con il volo degli aironi, si estende il Parco regionale del Delta del Po. Un territorio straordinario, ricco di bellezza fragile e vitale, che oggi rappresenta non solo un patrimonio ambientale, ma anche una sfida continua per la tutela e lo sviluppo armonico del paesaggio. A raccontarne l’identità e la missione è Paco Massaro, direttore del parco e testimone di un cambiamento profondo e consapevole.

Il Parco nasce ufficialmente nel 1997, in un primo momento accolto con freddezza da alcune comunità locali. «All’inizio era percepito come un’imposizione più che un’opportunità – spiega Massaro – ma negli anni tutto è cambiato». Una svolta significativa arriva nel 2015, con il riconoscimento MaB UNESCO (Man and Biosphere), che segna l’ingresso del parco tra le riserve mondiali di biosfera. È in quel momento che l’identità del Delta del Po si consolida e diventa un valore condiviso.

Oggi il Parco è un punto di riferimento per l’educazione ambientale, il turismo lento e la valorizzazione delle eccellenze locali. Un ecosistema complesso e prezioso, dove 1.000 specie vegetali e quasi 400 specie animali convivono in equilibrio tra lagune, canneti e spiagge incontaminate. Tra le meraviglie più apprezzate dai visitatori, la laguna di Caleri, con i suoi sentieri immersi nell’acqua, e la suggestiva Sacca degli Scardovari, regno dei fenicotteri rosa.

«Il turista che viene qui – sottolinea il direttore – si immerge in un mondo che rigenera l’anima. Non c’è solo la bellezza del paesaggio, ma un intero sistema di vita che parla di armonia, lentezza e rispetto».

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