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Emanuele Boaretto: “Serve più passione per il turismo. Oggi mancano le persone e il contatto umano”

Il direttore dell’Hotel Millepini e ideatore della Y-40 Deep Joy ospite a Il Veneto in Diretta

È una riflessione a tutto campo quella che Emanuele Boaretto, imprenditore termale e direttore dell’Hotel Millepini, ha condiviso nell’ultima puntata della rubrica Lavori in Corso, andata in onda su Veneto in Diretta. Architetto di formazione, da quasi mezzo secolo guida una delle realtà più innovative del panorama turistico regionale, nonché ideatore della Y-40 Deep Joy, la piscina termale più profonda al mondo, conosciuta in ambito internazionale dagli appassionati di subacquea.

«La mia è una storia di passaggi e di contaminazioni – racconta Boaretto –. Sono nato come urbanista, poi la vita mi ha portato all’hotellerie. Ma ho portato con me quella stessa passione progettuale anche nel mio lavoro di imprenditore, ed è da questo intreccio che è nata Y-40».

L’urgenza delle competenze e la crisi delle vocazioni

Nel corso dell’intervista, Boaretto ha affrontato con lucidità uno dei nodi cruciali per il turismo veneto e italiano: la carenza di personale qualificato. Una problematica che, secondo il direttore, non nasce solo da fattori demografici – «Oggi nascono poco più di 360mila bambini all’anno contro il milione del 1990» – ma anche da un cambio culturale più profondo.

«Le nuove generazioni hanno perso il gusto dell’incontro, del dialogo reale, della relazione viva. In un mondo sempre più mediato dai device digitali, si affievolisce l’interesse per professioni che vivono del contatto umano, come quelle dell’accoglienza», ha osservato. «E questo incide fortemente sulla possibilità di trasmettere la passione per il settore alberghiero e termale».

Subacquea e turismo: due mondi, una sfida condivisa

Meglio, ma non troppo, va nel mondo della subacquea. Anche qui la domanda supera l’offerta di figure professionali, come gli assistenti ai bagnanti. «Nel Veneto mancano letteralmente centinaia di bagnini, con un impatto diretto sulla qualità del servizio che possiamo offrire ai turisti. Una situazione da affrontare con serietà, anche pensando a nuove modalità di formazione e valorizzazione».

Boaretto ha però sottolineato un punto di forza: «Nel mondo della subacquea c’è ancora un legame forte con la dimensione fisica, corporea, sensoriale. È sport, è passione, e questo rende più semplice attrarre giovani motivati. Ma anche qui servono investimenti strutturali per dare continuità».

Tra turismo e architettura, una visione che guarda al futuro

A chiudere l’intervento, l’imprenditore lancia un appello: «Il bilancio di questi 48 anni è positivo, ma il futuro del turismo non potrà basarsi solo sull’infrastruttura: servono persone, relazioni, cultura del servizio. Chi lavora in questo mondo deve amare la relazione. E lo Stato, le Regioni, le imprese devono lavorare insieme per rendere di nuovo attrattivi questi mestieri».

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