venerdì, 26 Aprile 2024
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Gli Alimenti free-from: cosa sono e perché fanno bene

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prodotti-e-alimenti-biologici-cicciano2-1140x491Con il termine free-from si possono intendere tutti quegli alimenti che sono prodotti escludendo un particolare ingrediente o composto, al fine di ottenere un beneficio salutistico (alimenti senza glutine, senza lievito, senza lattosio, senza sale aggiunto, senza olio di palma ecc.) o etico (alimenti “OGM free”, alimenti vegan, alimenti certificati Kosher o Halal ecc.) per alcune categorie particolari di consumatori.

Lo sviluppo dei mercati salutistici ha acquistato notevole importanza per 2 motivi principali:

  aumento nell’ultimo ventennio la percentuale di persone che soffrono di patologie correlate all’alimentazione, tra queste rientrano le intolleranze e le allergie alimentari. L’intolleranza si può definire come una reazione negativa che dipende da una difficoltà dell’organismo a digerire o metabolizzare un alimento o un suo componente e si può manifestare a distanza di tempo dall’ingestione, mentre per allergia si intende una reazione del sistema immunitario nei confronti di un alimento o di un suo componente e si manifesta in breve tempo dall’ingestione. Ciò ha portato alla diffusone e consumo di cibi “su misura”, cioè privi dell’elemento intollerante, che sopperiscono a questo nuovo bisogno della società. In Europa le allergie alimentari più diffuse fra i bambini sono date da latte, uova e arachidi mentre negli adulti da frutta fresca, nocciole, arachidi e verdure, aumentano anche i casi di celiachia e in Italia la popolazione di celiaci diagnosticati è di 600 mila. Anche l’intolleranza al lattosio in Italia è molto diffusa e colpisce il 40-50% della popolazione nelle quali l’attività dell’enzima lattasi è compromessa oppure notevolmente ridotta.

  La nascita di un nuovo consumatore più attento e consapevole verso gli alimenti senza ingredienti considerati dannosi per la salute, tra cui olio di palma, grassi idrogenati, ricchi di sale ecc. L’olio di palma e smi (olio di cocco, colza, ecc.) sono oli vegetali che contengono un’altissima percentuale di grassi saturi (più del 50%), che favoriscono la produzione del cosiddetto colesterolo cattivo, cioè il colesterolo LDL, il più rischioso per l’apparato cardiocircolatorio. I grassi idrogenati (ad esempio le margarine) sono una particolare tipologia di grassi, del tutto artificiali, che vengono creati tramite un processo chimico industriale chiamato idrogenazione che trasforma i grassi polinsaturi (considerati buoni) in grassi trans che sono, anche questi, responsabili di patologie cardiovascolari. Tra i free-from rientrano anche quegli alimenti formulati secondo principi etici. Per etica si intende l’attenzione, sempre più crescente tra i consumatori nei confronti di valori di tipo civico che riguardano il rispetto dei diritti umani, il rispetto degli animali (il cosiddetto “benessere animale”) e il rispetto dell’ambiente. Per i prodotti certificati vegani non si impiegano alimenti, ingredienti, coadiuvanti e ausiliari di fabbricazione di origine animale mentre per i prodotti certificati vegetariani possono essere usati derivati animali (latte, uova, ecc.). E’ stato stimato che il 6% degli italiani è vegetariano (4,9%) o vegano (1,1%). Sono soprattutto le donne ad essere disposte a praticare questo stile di vita, in virtù di una più spiccata sensibilità per gli animali. Anche il rispetto dell’ambiente è un argomento molto attuale e la nuova frontiera è la sostenibilità ambientale. Produrre alimenti consumando energia propria e/o energia garantita da fonti rinnovabili e a zero impatto ambientale rappresenta certamente un valore per il consumatore.

Dott.ssa Marta Ciriani – Tecnologo alimentare

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