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Soccorso Alpino Bellunese: in estate 625 interventi in montagna, quasi la metà per turisti stranieri

I vertici del Cnsas: “Serve più prevenzione e informazione”

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Foto di repertorio

Anche l’estate 2025 ha confermato l’elevato impegno del Soccorso Alpino della II Delegazione Dolomiti Bellunesi, che da giugno a settembre è intervenuto per aiutare 625 persone in difficoltà in montagna. Un numero elevato, ma leggermente inferiore rispetto al 2024 (632 soccorsi) e in linea con il trend degli ultimi anni.

Le statistiche, presentate oggi dai vertici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – con il delegato Michele Titton, i vice Dimitri De Gol e Giorgio Farenzena – fotografano un’estate ancora una volta segnata da un’intensa attività operativa, con 25 decessi registrati durante le operazioni.

Escursionismo e alpinismo le attività più a rischio

La maggior parte delle emergenze ha riguardato l’escursionismo (51,5%), seguito dall’alpinismo (10,5%), dalle attività in mountain bike o e-bike (3,5%) e dal parapendio (2,2%). Le cause più frequenti degli incidenti? Condizioni fisiche o psicologiche non idonee (25%), cadute accidentali (23,2%) e perdita dell’orientamento (15,5%).

Cresce la presenza di turisti stranieri soccorsi

A colpire è anche la crescente presenza di turisti stranieri tra le persone soccorse, che quest’estate hanno rappresentato quasi il 50% del totale, contro il 30% dello scorso anno. Tra le 41 nazionalità registrate, le più numerose sono state Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Repubblica Ceca, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Polonia, Austria e Spagna.

Questa crescita, spiegano i responsabili del Cnsas, è legata all’aumento complessivo delle presenze turistiche, in particolare nelle Dolomiti Bellunesi, che attraggono ogni anno sempre più visitatori internazionali. Da qui l’urgenza di mettere in campo strategie di prevenzione dedicate, puntando su informazione capillare nei luoghi di accoglienza, come hotel, campeggi, B&B e case vacanza.

Aumentano le ricerche di persone scomparse

Un altro dato in evidenza è l’incremento delle ricerche di persone scomparse: nel 2025 si sono registrati 25 eventi, con 34 persone recuperate, in aumento rispetto ai 32 interventi del 2024. Si tratta spesso di escursionisti che si perdono o non riescono a rientrare a causa del maltempo, del calo della visibilità o dell’impreparazione.

“Sicurezza e prevenzione devono andare di pari passo”

«I numeri confermano l’efficienza e la tempestività delle nostre squadre, ma anche la necessità di fare di più sul fronte della prevenzione», ha sottolineato il delegato Titton. «Serve un’educazione diffusa alla montagna, anche e soprattutto verso i turisti stranieri che, spesso, sottovalutano le difficoltà dei nostri percorsi».

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