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Vaticano: storie e curiosità dietro la fumata bianca e nera dei conclavi

Alcuni aneddoti sul camino della Cappella Sistina

Vaticano: storie e curiosità dietro la fumata bianca e nera dei conclavi

Foto di repertorio

Quando il mondo guarda il comignolo della Cappella Sistina, gli occhi sono puntati su un piccolo sbuffo di fumo: nero o bianco, quel segnale antico racconta se il conclave ha eletto o meno un nuovo Papa. Ma dietro questa tradizione carica di significato si celano aneddoti curiosi, piccoli disguidi e anche qualche gaffe.

Quando la fumata non era chiara: “È bianca? No, è nera... Forse grigia”

Uno degli episodi più emblematici risale al conclave del 1958, quando per alcuni minuti sembrò che fosse stata eletta una nuova guida della Chiesa. Il fumo apparve grigiastro, troppo chiaro per essere nero, ma non abbastanza limpido da essere bianco. Le campane di San Pietro iniziarono a suonare e la folla esplose in un applauso. Ma era un errore: nessun Papa era stato ancora scelto. La fumata era semplicemente il risultato di una combustione non perfetta. Solo due giorni dopo, il cardinale Angelo Giuseppe Roncalli fu eletto Papa Giovanni XXIII, stavolta con una fumata bianca inequivocabile.

Il conclave del 2005: fumo nero... poi bianco, ma la folla resta nel dubbio

Nel 2005, dopo la morte di Giovanni Paolo II, il conclave per l’elezione del suo successore vide un altro curioso episodio. Al quarto scrutinio, la fumata sembrò inizialmente scura, ma lentamente virò verso il bianco. I fedeli radunati in piazza San Pietro trattennero il fiato, incerti su come interpretarla. L’ambiguità durò qualche minuto, finché le campane della basilica iniziarono a suonare a festa: il cardinale Joseph Ratzinger era stato eletto Papa Benedetto XVI.

La chimica delle fumate

Fino al 2005, le fumate derivavano solo dalla combustione delle schede: carta e additivi naturali davano fumo nero o bianco, ma senza alcuna certezza. Oggi il Vaticano utilizza prodotti chimici appositi per rendere il colore inconfondibile. Il fumo nero (nessuna elezione) si ottiene con perclorato di potassio, antracene e zolfo; il fumo bianco (elezione avvenuta) con lattosio, clorato di potassio e resina di pino.

Un rituale antico quanto solenne

La “fumata” nasce per mantenere il segreto del conclave: solo i cardinali riuniti nella Sistina sanno cosa accade al suo interno. Il fumo diventa così l’unico collegamento simbolico con il mondo esterno. E proprio per il suo valore emblematico, ogni errore nella combustione si trasforma in un piccolo caso diplomatico.

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