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Fabio Bui guida i Popolari per il Veneto: “È tempo di un nuovo protagonismo per la nostra regione”

Il candidato presidente propone un progetto regionale indipendente per rilanciare lavoro, sanità e autonomia

Fabio Bui guida i Popolari per il Veneto: “È tempo di un nuovo protagonismo per la nostra regione”

Fabio Bui

Fabio Bui, ex sindaco di Loreggia e presidente della Provincia di Padova, è ufficialmente il candidato presidente della lista Popolari per il Veneto, pronta a presentarsi in autonomia alle prossime elezioni regionali. La formazione politica, che accoglie anche esponenti provenienti da movimenti autonomisti locali, punta a dare voce e rappresentanza a un territorio ricco di tradizioni civiche e culturali, spesso trascurato dalla politica nazionale.

I Popolari per il Veneto si ispirano a modelli di successo come la CSU bavarese e la Südtiroler Volkspartei, proponendo un progetto che valorizzi le persone, le comunità locali e la responsabilità condivisa, distaccandosi dalle logiche dei partiti nazionali che, secondo Bui, hanno spesso sfruttato il Veneto senza difenderne gli interessi.

«Dopo anni di promesse disattese sull’autonomia – afferma Bui – il Veneto ha bisogno di un voto di fiducia per ritrovare la propria identità e forza. Non servono slogan, ma soluzioni concrete che mettano al centro la sussidiarietà e il rafforzamento delle nostre comunità. Solo così potremo restituire al Veneto dignità e futuro».

Il programma della lista si concentra su sei priorità fondamentali:

Bui rilancia anche una visione ambiziosa del Veneto come una metropoli diffusa, con quasi cinque milioni di abitanti collegati tra città, aree rurali e montane, posizionata strategicamente lungo le principali vie economiche europee, dall’Alto Adriatico fino alla Via della Seta. «Il Veneto deve diventare protagonista nelle decisioni europee su trasporti, economia e ambiente», conclude il candidato.

«È tempo di superare la mentalità del “paroni a casa nostra” – aggiunge Bui – e di dare spazio a una nuova stagione di protagonismo veneto, dove la nostra terra non si accontenti più delle briciole ma sappia far sentire la propria voce».

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