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Calcio. Serie D
12.09.2025 - 05:00
Tomi Petrovic
Un gigante del gol è sbarcato a Treviso: 1,93 metri di fisico e personalità, ma anche tecnica. Tomi Petrovic, croato classe 1999, è la nuova punta di diamante dell’attacco biancoceleste. Il suo arrivo si è concretizzato nella parte finale del mercato con la formula del prestito con obbligo di riscatto dalla Juve Stabia.
Nato a Tolosa, ma cresciuto calcisticamente tra Croazia e Austria, Petrovic si sta velocemente ambientando sulle sponde del Sile: “Mi sto trovando benissimo qui. Città splendida, tranquilla, pulita. La società è organizzata, è di un livello superiore rispetto alla Serie D. C’è tanta qualità nel modo di lavorare”, racconta con entusiasmo.
Un entusiasmo che nasce anche da una scelta ponderata, ma allo stesso tempo di grande coraggio: “Avevo firmato in B con la Juve Stabia, ho fatto un ottimo ritiro. Ma mi è stato detto che c’era il rischio di giocare poco. Potevo restare, ma il Treviso mi ha convinto con il suo progetto. Ho scelto di scendere di categoria per vincere qui”.
Il percorso di Petrovic è pieno di luoghi e storie da raccontare. É cresciuto nel settore giovanile del Sesvete, e poi nella prestigiosa Dinamo Zagabria: “Anni magici. Mio padre giocava lì. Affrontavamo squadre come il Barcellona e il Real Madrid e vincevamo sempre”. Si trasferisce poi in Austria con la famiglia, dove a soli 16 anni debutta in prima squadra nel Deutschlandsberger SC. Seguiranno GAK 1902, Rapid Kapfenberg e SV Kapfenberg in 2. Liga.
Poi l’approdo in Italia con la Virtus Entella, inizialmente nell’Under 19: “Un procuratore mi aveva notato su Instagram. Così è partito il tutto”. In terra ligure è arrivata anche l’emozione del primo e unico gol in Serie B: “Non pensavo neanche di giocare. Sono entrato in campo sentendomi libero ed è arrivata la rete. Un’emozione fortissima. Poco dopo mi ha cercato la Juventus, ma il club rifiutò. Poi per una serie di motivi ho perso un po’ di fiducia”.
Petrovic ha iniziato così un lungo viaggio in Serie C: Rimini, Pro Vercelli, Lucchese, Lecco, Pordenone, Pontedera, SPAL, Trento. “A Trento mi sono ripreso: una ventina di gol in due anni. Sono molto riconoscente a questa piazza. Anche la SPAL rimane nel mio cuore: stadio bellissimo, tifosi splendidi".
Oggi la punta è ripartita da Treviso. “Sto ritrovando la condizione. Non sono ancora al massimo, ma sto bene. Il mister mi piace, conosce le mie caratteristiche. Voglio dare il meglio di me”.
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L’obiettivo è chiaro: “Voglio segnare tra i 15 e i 20 gol. Devo essere ambizioso, con le mie qualità posso farcela. Ma soprattutto: vogliamo vincere. Non sarà facile, ci sono squadre forti, ma tutto dipende da noi. Dovremo essere squadra”.
E il sogno? “Vincere il campionato. Poi voglio vincere anche la Serie C nell’arco di qualche anno. Dobbiamo sognare. Treviso merita palcoscenici importanti”.
Ambizione e fame per il gigante di Treviso: la caccia al campionato è partita.
Stefano Parpajola
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