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Dazi USA
03.04.2025 - 14:18
Micaela Pallini, Presidente di Federvini
Federvini esprime preoccupazione e delusione per la decisione del governo degli Stati Uniti di applicare dazi sui prodotti provenienti dall'Unione Europea, un passo che danneggerà gravemente il commercio transatlantico. Secondo l'associazione, questa mossa rappresenta un retrocedere nei principi di libero scambio internazionale, con un impatto diretto e negativo sulla competitività delle aziende italiane nel settore agroalimentare, in particolare per il comparto dei vini, spiriti e aceti, che esporta oltre 2 miliardi di euro verso gli Stati Uniti.
Le nuove misure, che coinvolgeranno 40.000 imprese e oltre 450.000 lavoratori in tutta la filiera, rischiano di compromettere pesantemente il mercato statunitense per i prodotti italiani. Non solo le imprese locali sono destinate a subire perdite economiche, ma anche i consumatori americani vedranno aumentare i prezzi, estendendo il danno su tutta la catena distributiva, con effetti a cascata su distributori e rivenditori.
“La decisione di applicare dazi alle esportazioni europee negli Stati Uniti è un danno gravissimo e un attacco al libero mercato,” ha dichiarato Micaela Pallini, Presidente di Federvini. “Abbiamo già affrontato questo scenario in passato, quando le misure simili hanno provocato perdite fino al 50% delle esportazioni verso gli USA. Ora rischiamo di rivivere quel trauma economico".
La Presidente Pallini ha sottolineato anche le gravi ripercussioni che il provvedimento avrà non solo sul settore produttivo italiano, ma anche sulla varietà di scelta per i consumatori americani, che si troveranno senza molte etichette italiane, impossibili da sostituire con alternative locali. In Italia e in Europa, si prevede una crisi produttiva e occupazionale a causa delle difficoltà derivanti da questi dazi.
Federvini ha inoltre rinnovato l'appello alle istituzioni europee e nazionali affinché riprendano al più presto il dialogo con le autorità americane, cercando una soluzione negoziata per evitare un’escalation di danni economici. In sintonia con le associazioni internazionali del settore, Federvini ha richiesto una risoluzione diplomatica che rispetti i principi del commercio internazionale e tuteli gli interessi economici europei.
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