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Borseggi in aumento a Venezia: centro storico invaso da ladri, l’allarme dei residenti

Tra i borseggiatori anche minori usati come manodopera criminale

Borseggi in aumento a Venezia: centro storico invaso da ladri, l’allarme dei residenti

Venezia

Un’escalation di borseggi sta travolgendo il cuore di Venezia, con numeri che spaventano residenti e turisti. Il gruppo civico “Veneziani non distratti” lancia l’allarme: una vera e propria invasione di ladri si aggira quotidianamente tra calli e campi, con una presenza massiccia e spregiudicata mai registrata prima.

Secondo le testimonianze, nella sola zona delle Mercerie, in pochi minuti sarebbero stati contati oltre 35 borseggiatori attivi, mentre in altre aree centrali – da Campo San Tomà a Campo San Stae, da Ruga Guffa a Calle dei Saoneri, fino alla zona del teatro La Fenice – i residenti riferiscono un totale di quasi 80 borseggiatori in azione nella sola mattinata di venerdì 25 luglio. Un numero impressionante, che ha continuato a crescere anche nelle ore serali.

Non si tratta più solo di piccoli gruppi dell’Est Europa, come accadeva in passato. Ora si segnala anche l’arrivo di nuovi nuclei organizzati, provenienti dal Perù, che adottano metodi collaudati: coprire le mani con cappelli, distrarre le vittime con un pretesto e colpire zaini e borse con estrema rapidità. Anche quando scoperti, non si lasciano intimidire.

Ma ciò che preoccupa di più i cittadini è la crescente presenza di minorenni tra le fila dei borseggiatori, alcuni poco più che bambini di 12 o 13 anni, usati come pedine da sistemi criminali ben più articolati. Spesso arrivano dalla terraferma e si muovono in piccoli gruppi, agendo anche in zone residenziali.

Non mancano episodi di intimidazione verso chi cerca di opporsi. Un testimone racconta di essere stato minacciato da un gruppo di cinque persone mentre cercava di fermare uno scippo ai danni di una turista cinese.

Il Comune si trova in difficoltà nell’arginare il fenomeno, anche perché i minori fermati spesso riescono a fuggire dai centri di accoglienza, rendendo inefficaci gli interventi.

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