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Orange1 Basket Bassano, Giacomo Rossi: il GM visionario che unisce passione e idee

Intervista esclusiva al general manager degli arancioneri

Bassano Orange1 Basket, Giacomo Rossi: il GM visionario che unisce passione e idee

Giacomo Rossi, GM Orange1 Basket Bassano

L'Orange1 Basket Bassano è una delle academy giovanili più importanti del basket europeo. Attraverso le parole del GM Giacomo Rossi scopriamo quali sono i segreti del successo della realtà del Grappa

C’è un luogo in Italia dove il basket non è semplicemente sport. A Bassano, infatti, si è deciso di andare oltre: l'Orange1 Basket Bassano è una delle migliori academy d'Europa e lavora in modo differente. Al centro di tutto ci sono i giovani e ci sono visione, valori, educazione e modernità. E a dirigere questo meraviglioso microcosmo c’è Giacomo Rossi, il general manager, uomo di pallacanestro da 25 anni, cresciuto dentro e intorno a questo gioco. Prima giocatore, poi scout, poi giornalista e ora GM. “Per me questo non è un lavoro. È passione pura. Il basket mi ha sempre accompagnato. E continuo a viverlo in un ambiente dinamico, frizzante. Questo mi stimola ogni giorno a restare sul pezzo".

Rossi, per prima cosa, sottolinea il valore e lo scopo del progetto: “Noi non creiamo solo atleti, ma una piattaforma che renda i ragazzi pronti per il futuro. La soddisfazione più grande non sono le vittorie sul campo, ma quelle di vedere un ragazzo andare al college. Solo quest’estate ne abbiamo mandati 6".

Ma il lavoro del GM è anche fatto di scelte difficili. “Non è mai semplice dire a un giocatore che non può far parte del progetto. È la parte più dura. E succede spesso, perché i posti sono pochi. Ma fa parte del percorso".

All’interno della realtà Orange1, perdipiù, tanti giovani trovano spazio anche in ruoli professionali, tecnici, dirigenziali.

Tra questi, c'è lo scouting, una colonna portante del progetto: c’è un’ampia rete internazionale e una figura chiave, lo scout Cristofori, che funge da primo filtro. “Guardiamo molti aspetti: il talento, ma anche capacità di adattamento al nostro contesto culturale. I ragazzi sudamericani, per esempio, si integrano molto più facilmente rispetto ai nord europei. Si fanno valutazioni anche di questo tipo".

Una delle innovazioni più significative è la volontà di creare una rete tecnologica internazionale che unisce giocatori e dati. “Raccogliamo i numeri, li elaboriamo con l’intelligenza artificiale. Vogliamo capire cosa serve a un ragazzo per diventare un giocatore di alto livello. Non è solo statistica: è un modo per dare forma al talento".

Bassano è un mondo “creativo, futuristico e incasinato”, come lo definisce Rossi. E anche questo aspetto lo conferma.

C’è però un gap da colmare: “Siamo molto conosciuti a Madrid, San Francisco, ovunque nel mondo; ma poco qui in provincia. Vogliamo rafforzare anche il legame con il nostro territorio".

Una sfida ulteriore per un progetto che ha già superato i confini italiani, diventando uno dei club giovanili più seguiti in Europa e non solo.

Ma qual è il sogno di Giacomo Rossi, una delle grandi menti degli arancioneri? “Continuare a fare quello che faccio. Qui c’è fiducia verso di me. Posso sbagliare e imparare. Mi sono trasferito a Bassano ormai da sei anni e sto benissimo. È il posto giusto per me".

In un’epoca in cui il basket italiano cerca nuove strade, Bassano è già oltre. Con, in più, un general manager che guarda avanti, con idee chiare e voglia di continuare a sorprendere.

Stefano Parpajola

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