Scopri tutti gli eventi
Violenza di genere
24.07.2025 - 10:21
Foto di repertorio
Una data destinata a entrare nei libri di storia: il 23 luglio 2025, il Senato ha approvato con voto unanime – 161 voti favorevoli su 161 presenti – il disegno di legge che introduce il reato autonomo di femminicidio nell’ordinamento penale italiano. Un applauso lungo e sentito ha accompagnato il momento dell’approvazione in aula.
La nuova legge rappresenta un passo storico nella lotta contro la violenza di genere e un raro caso di unità trasversale tra tutte le forze politiche, che hanno trovato una sintesi su un tema urgente e drammaticamente attuale.
Il testo finale è frutto di un intenso lavoro parlamentare, che ha visto contributi significativi anche dalle opposizioni. Il concetto di femminicidio è stato definito con maggior precisione: non solo atto d’odio, ma spesso reazione alla libertà della donna, alla sua scelta di porre fine a relazioni di dominio, o di uscire da rapporti basati sulla dipendenza.
Questa definizione riconosce la radice culturale patriarcale alla base di molti di questi crimini: una visione secondo cui la donna sarebbe “proprietà” dell’uomo, e ogni gesto di autodeterminazione femminile sarebbe una minaccia da reprimere.
La nuova normativa prevede l’ergastolo per chi commette femminicidio, e introduce aggravanti specifiche per maltrattamenti, stalking e lesioni. Ma non si limita alla repressione: destina anche risorse concrete alle vittime indirette, in primis i figli delle donne uccise, che spesso restano soli e traumatizzati.
Sono 10 milioni di euro i fondi stanziati per gli orfani, ma anche per i figli di donne sopravvissute alla violenza, ma rimaste incapaci di prendersi cura dei propri figli a causa delle conseguenze fisiche o psicologiche subite.
Edizione
I più letti
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516